CAPIZZI. Si è conclusa con un proscioglimento pieno, dopo sette anni, la lunga e intricata vicenda giudiziaria che ha coinvolto un segretario comunale, due funzionari del Comune di Capizzi e un funzionario dell’Istituto Autonomo Case Popolari imputati di abuso d’ufficio nella loro qualità di presidente, il primo, e componenti gli altri, della Commissione comunale per l’assegnazione di alloggi popolari. La Corte d’appello di Catania ha assolto, perché «il fatto non sussiste». Nel 2008 il Tribunale di Nicosia aveva condannato per abuso in atti d’ufficio nell’assegnazione di alloggi popolari Filippa Scala, Marianna Fascetto, Salvatore Anzaldo e Concetto Meo a 1 anno e 4 mesi e interdizione temporanea dai pubblici uffici. Condanna a 6 mesi per Luciano Prinzo, favorito nell’assegnazione di un alloggio popolare, e assoluzione per Tiziana Rotondo Cocco. In primo grado la pena comminata era stata più alta di quella richiesta dalla pubblica accusa.