MESSINA. Tre presunti scafisti egiziani sono stati fermati dalla polizia di Stato nell'ambito delle indagini avviate in seguito allo sbarco di 280 migranti giunti ieri al molo Marconi del porto di Messina. In manette sono finiti Sabri Shiba, di 23 anni, Said Arafa Mohammed, di 18 anni, e Kanas Hossam Youssri Mohamed, di 20 anni. Tutti devono rispondere di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
I profughi sbarcati a Messina hanno raccontato di come, per scappare dalla guerra, hanno deciso di intraprendere il viaggio per l'Europa, e dopo avere pagato circa 2 mila dollari a persona, sono stati condotti su diverse spiagge egiziane. Poi, a piccoli gruppi, sono saliti su una barchetta che faceva la spola verso un'imbarcazione più grande che li aspettava a largo. A bordo di quest'ultima, dopo alcune ore di viaggio, hanno raggiunto un peschereccio, sul quale hanno intrapreso il viaggio verso le coste europee, navigando per 5 giorni, prima di essere soccorsi dalla nave Mimbelli della Marina militare italiana. A bordo anche un bimbo somalo di soli 9 giorni, nato durante la traversata e «chiamato Hussam, come il comandante del barcone...». Nel corso delle procedure di identificazione dei migranti è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile, un quarto egiziano, Abd El Nabi Ahmed Mohamed El Fesh, di 26 anni. Nei suoi confronti pendeva un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Catania, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Tutti gli arrestati si trovano ora nel carcere di Messina-Gazzi a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
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