TORREGROTTA. La Guardia Costiera di Milazzo(Me) ha sequestrato il depuratore di Torregrotta (Me), dopo aver riscontrato diverse criticità strutturali e meccaniche nella struttura.
La Guardia Costiera, inoltre, ha appurato la mancanza delle autorizzazioni necessarie all'occupazione delle aree demaniali marittime e degli specchi acquei con conseguente mancanza dei permessi per lo scarico dei reflui urbani depurati. Risultano assenti inoltre, stando ai controlli effettuati, anche gli autocampionatori e i misuratori di portata, necessari per legge allo svolgimento delle attività del depuratore.
Circa un mese fa, erano finiti sotto sequestro anche il depuratore di Acqualadroni e il depuratore di San Saba. Continua quindi l'attività di monitoraggio ambientale da parte della Capitaneria che nel mirino ha messo proprio l'azienda meridionale acque. L'obiettivo dei controlli e dei sequestri è la salvaguardia dell'ambiente marino e costiero e la tutela dell'igiene pubblica unitamente alla tutela del demanio marittimo dello Stato. L'attività giudiziaria che riguarda il sequestro del depuratore di Acqualadroni è stata coordinata dal Sostituto Procuratore Piero Vinci. «Gli uomini della Guardia costiera guidati dal comandante Antonino Samiani - si legge in una nota ufficiale della guardia costiera - hanno riscontrato un gravissimo stato di abbandono delle strutture ed il malfunzionamento generale dell'impianto. Nel depuratore mancava, tra l'altro, la disinfezione delle acque attraverso clorazione, lo stesso impianto si presentava non funzionante all'atto del controllo. Inoltre - spiega ancora la Capitaneria - numerose deficienze sono state riscontrate nella gestione dei rifiuti e nella custodia della documentazione prevista dal Codice ambientale attestante il corretto smaltimento dei rifiuti di depurazione, rendendo impossibile risalire alla produzione ed al relativo smaltimento degli stessi».
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