MESSINA. Emergenza scongiurata a pelo, ma gli effetti del blocco che per quasi settantadue ore ha lasciato la città (sottoliniamo ancora una volta), annaspare tra montagne di rifiuti sono sotto gli occhi di tutti. Non sbaglia i conti Legambiente quando pone Messina ultima città d’Italia in materia di vivibilità ambientale. Bollino nero confermato amaramente anche dai cittadini che in questi giorni si sono visti recapitare a casa i primi bollettini della temuta Tares, mentre affacciandosi alla finestra si godevano il solito spettacolo offerto dai cassonetti stracolmi di spazzatura buttata alla rinfusa anche nelle strade e nei marciapiedi.
Tre giorni di mancata raccolta non sono passati inosservati specialmente nelle zone di periferia e nei villaggi più estremi, assaliti da depositi straordinari di spazzatura che hanno creato una situazione ambientale ed igienico sanitaria a dir poco preoccupante. Nella riviera nord sulla Strada Statale 113, l’immondizia ha invaso anche i bordi della strada statale di proprietà dell’Anas.
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