Messina

Lunedì 23 Dicembre 2024

Messina a secco per altri sei giorni, perdite nella condotta: interviene anche Fiorello

MESSINA. Secondo i vertici dell'Anam di Messina, che gestisce la rete idrica, passeranno altri sei giorni prima che venga riparato del tutto il guasto che da sei giorni costringe la città a stare senz'acqua. Ieri infatti si sono verificati nuovi problemi con altri smottamenti vicino la condotta danneggiata  a Calatabiano che hanno fermato i tecnici perché è stata nuovamente ricoperta dal fango. Tra l'altro nei prossimi giorni le cattive previsioni meteo, con l'allerta nelle zone colpite dagli smottamenti, renderanno difficili gli interventi. Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, ha chiesto l'intervento dello Stato e la proclamazione dello stato di calamità naturale. Il direttore dell'Amam, Luigi La Rosa, ha prospettato l'ipotesi di un by-pass tra l'acquedotto dell'Alcantara e quello di Fiumefreddo di Sicilia per risolvere l'emergenza. Già dal primo mattino numerose persone si stanno rifornendo di acqua dalle uniche cisterne e fontane funzionanti in città. Problemi sopratutto per disabili e anziani che si muovono con difficoltà. Numerose le critiche da parte di diversi partiti e dei cittadini sui social network nei confronti dell'amministrazione, dell'Amam e del governo nazionale. E in mattinata Rosario Fiorello, il popolarissimo showman siciliano, ha ulteriormente acceso i riflettori sulla situazione di Messina, scrivendo su Twitter: "Spero che la notizia di Messina senz'acqua sia sulle prime pagine di tutti i giornali, è una vergogna". Fiorello ha così lanciato un hashtag #MessinaSenzaAcqua, diventato in breve tempo uno dei trend topic. "Mentre Crocetta vola a Tunisi e gioca a fare e a disfare giunte con la complicità del Pd, lasciando una Regione senza presidente e senza assessori e creando una paralisi amministrativa permanente che brucia i fondi europei e lascia dietro la porta le imprese, nella Sicilia orientale si sperimenta il Terzo Mondo, con le istituzioni che girano le spalle a una città di 250 mila abitanti, Messina, che da cinque giorni e sino ai primi di novembre non avrà acqua nei rubinetti, con scuole, università ed uffici pubblici chiusi e una situazione igienico-sanitaria drammatica per bambini ed anziani". Lo dice Fabrizio Ferrandelli, leader dei Coraggiosi, secondo cui "è necessario chiedere per la città di Messina lo stato di calamità naturale e fare intervenire anche il governo nazionale". "Perché dal 2007 al 2013 - chiede Ferrandelli - con i miliardi di euro messi a disposizione dall’Europa non si è fatto niente sul dissesto idrogeologico e non si è ammodernata e messa in sicurezza la rete idrica siciliana? La Sicilia ha già perso 600 milioni di risorse per infrastrutture riconsegnate al governo nazionale per finanziare gli sgravi contributivi dei nuovi assunti e altri ne perderà a gennaio quando si concluderà il programma 2007-2013, restituendoli ai Paesi più virtuosi dell’UE perché i governi siciliani non sono riusciti a spenderli". "Non possiamo più permetterci una Sicilia senza guida - conclude - ed è per questo che occorre staccare la spina a questo governo fantasma prima che sia troppo tardi". Unione consumatori: via a class action contro Anam. Il comitato di Messina dell'Unione nazionale consumatori ha deciso di "avviare una class action nei confronti dell'Amam" per "la totale assenza di servizio idrico in gran parte delle zone della città servite dall'acquedotto Fiumefreddo". "E' evidente la grave e reiterata violazione dei diritti dei consumatori - sostienbe il presidente dell'Unc di Messina, Mario Intilisano - Questa vicenda è vergognosa! Chiederemo al giudice competente di accertare la grave condotta dell'Amam che, anche in ipotesi di emergenza, ossia la rottura della tubazione, non ha saputo garantire una razionalizzazione e distribuzione delle altre fonti di approvvigionamento, determinando la totale assenza del servizio idrico per oltre 5 giorni in gran parte della città, attività che non può ritenersi supplita dalla tardiva istituzione di due soli punti di distribuzione a mezzo autobotti". L'Unc di Messina chiederà anche la determinazione dei criteri per la quantificazione del danno in relazione ai consumi medi annuali di ogni famiglia interessata e alle loro condizioni numeriche, sociali, economiche e di salute. Grido d'aiuto anche dalla Cina per l'emergenza idrica di Messina, città senz'acqua per 10 giorni da sabato 24 e fino almeno a lunedì 2: Maria Grazia Cucinotta,  da un mese sul set a Qingdao per un nuovo film, lancia un appello al Governo centrale e regionale per non abbandonare oltre 250mila messinesi disagiati dalla carenza del più essenziale dei servizi. «Nel 2015 non si può lasciare un'intera città senz'acqua per così tanto tempo. Immagino anziani, bambini, persone diversamente abili in preda al panico nel trovare rubinetti vuoti. - dice - Per non parlare del danno all'economia locale: chiusi negozi, scuole, università. Una situazione insostenibile, intollerabile, gravissima che merita attenzione e impegno serio e tempestivo da parte delle Istituzioni a Roma e Palermo», dice l'attrice messinese, allarmata e attonita dalle notizie apprese da Facebook: «Un fatto così importante è stato persino ignorato dai media nazionali fino a ieri; l'emergenza è stata diffusa solo dalla stampa locale e dai social network. Cerco di dar voce ai tanti che mi hanno scritto nelle ultime ore chiedendo disperatamente aiuto». È in corso da stamani nella Prefettura di Messina una riunione tecnica per cercare una soluzione all'interruzione dell'erogazione idrica causata da una frana verificatasi sabato scorso a Calatabiano (Catania) che ha danneggiato una condotta che porta l'acqua in città. In attesa di una soluzione che dovrebbe emergere dal vertice, fuori dalla Prefettura è in corso una manifestazione di protesta alla quale prendono parte alcune decine di persone. Tra queste il consigliere della IV circoscrizione, Dino Smedile, disabile, che afferma: «Era ovvio che dopo il primo giorno di emergenza, viste le condizioni della condotta idrica di Fiumefreddo, sarebbe stato giusto istituire un numero verde per le persone, disabili  e anziani, che hanno difficoltà. C'è stata scarsissima informazione e si è dimenticato un 'mondò che fa parte di questa città. A questo punto devo dire che siamo degli invisibili».

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