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Messina senz'acqua, nuovo guasto alla condotta idrica: 20 giorni per ripararlo

È quanto emerso da tavolo tecnico in prefettura

MESSINA. Chi pensava che a Messina l'emergenza idrica fosse ormai stata risolta dopo circa 9 giorni di disagi si è dovuto ricredere stamattina. Tutto da rifare. Rubinetti di nuovo a secco dopo la rottura, ancora una volta per una frana, della condotta di Fiumefreddo a Calatabiano che porta l'acqua alla città. Neanche il tempo di tirare un respiro di sollievo dopo la fine dell'emergenza che si è ripiombati di nuovo nell'incubo. E dire che proprio lunedì scorso il direttore dell'Amam, l'azienda che gestisce il servizio, Luigi La Rosa aveva affermato: «Il sito dove c'è la condotta è in sicurezza e non si manifestano segni di criticità». Per ora solo le abitazioni che si riforniscono dall'acquedotto della Santissima, come nella fase della prima emergenza idrica, continueranno ad avere l'acqua. Intanto dalla mattinata alcune persone si sono messe in fila davanti alle autobotti. I tecnici lavorano per rendere operativo il bypass che a Forza d'Agrò collegherà l'acquedotto di Fiumefreddo con quello dell'Alcantara. I dirigenti dell'Amam spiegano che da lì arriveranno solo 300-400 litri al secondo invece che i 970 di Fiumefreddo. Dunque nei prossimi giorni ci sarà meno acqua in città. «Con Il by pass ci sarà una quota parte di edifici che rimarrà fuori da questa distribuzione per un motivo altimetrico di pressione, si
interverrà potenziando con autobotti e navi cisterna», dice il capo della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio al termine in serata del tavolo tecnico in Prefettura. Gli operai intanto metteranno in sicurezza il territorio franato e ripareranno la conduttura ma i lavori potrebbero durare giorni.

«Si deve stabilizzare un versante, ci sono dei tempi tecnici di circa 15-20 giorni. Ma non è certo perchè quando di lavora su una frana ci sono degli studi e delle verifiche da fare», osserva Curcio. Per l'intervento ci vorrà circa un milione di euro e complessivamente almeno un altro milione per il resto dei lavori di prima emergenza che dovrebbe arrivare anche dalla Protezione civile nazionale e regionale. «Non è colpa nostra se è franata la collina. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità noi abbiamo sempre operato bene, ma in questa parte del territorio c'è un grave dissesto del territorio», si difende dalle eventuali critiche il presidente dell'Amam
Leonardo Termini. Ed aggiunge: «L'avevamo detto che dopo la riparazione della condotta si sarebbe dovuta mettere in sicurezza la collina, ma nessuno ci ha ascoltato. Abbiamo riparato il primo guasto in tempi record non potevano fare di più». Dal canto suo il sindaco, Renato Accorinti, ha diramato un avviso per informare la cittadinanza che, vi sarà una distribuzione razionata delle risorse idriche. Furioso il presidente della Regione, Rosario Crocetta giunto a Messina nel giorno dell'annuncio del suo governo quater per partecipare alla riunione con il prefetto Stefano Trotta, con Curcio e con i tecnici dell'Amam. «Da giorni seguo la questione dell'emergenza acqua a Messina, e c'è qualcosa che non funziona se il lavoro è stato fatto ma è crollato dopo due giorni», sbotta Crocetta. E lamenta: «I lavori bisogna eseguirli bene, ripristinare la linea con interventi fatti con la testa e non con i piedi».
Intanto l'Associazione nazionale Consumatori Associati ha annunciato una class action sull'emergenza acqua a Messina; sono già state avviate azioni legali per ottenere il risarcimento del danno.

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