MESSINA. Il gruppo politico «Sicilia Futura» si stringe attorno all’assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce, per risolvere l’emergenza idrica nel capoluogo mentre i consiglieri democratici riformisti chiedono l’istitutzione di una commissione d’inchiesta. Ieri l’assessore regionale è stato a Palazzo Zanca per tenere una conferenza. Croce è convinto che entro pochi giorni la città in emergenza idrica da due settimane possa tornare alla normalità. Lo ha detto a chiare lettere ieri mattina, in conferenza, accanto ai consiglieri comunali che rappresentano il suo partito, da Carlo Abbate ad Elvira Amata, i democratici riformisti. Alla conferenza anche il deputato regionale Giuseppe Picciolo, leader della formazione politica a Messina. Secondo Croce non occorrono interventi dell’altro mondo. «Niente bypass dalla Germania (occorrono 20 giorni per attivarlo), ma un bypass locale, provvisorio, della lunghezza di 600/700 metri, per supportare quello già esistente a Calatabiano». Non si è espresso sulla portata, che comunque va ad aggiungersi a quella da 400 litri al secondo (300 sino a ieri) attivato dalla condotta che al momento rifornisce Messina. Per questo secondo bypass, che sostituirà la condotta danneggiata con tubi più flessibili, si prevedono due o tre giorni perché entri in funzione. Con un bypasss realizzato con un tubo flessibile, ma resistente al fronte franoso, si potrebbe erogare provvisoriamente acqua sino a 500 litri al secondo. Croce ha detto che il commissariamento per la gestione della crisi,(l’emergenza è stata affidata al direttore regionale della protezione civile Calogero Foti), non esautora alcuno e che anzi è la conferma della massima attenzione del governo sul problema idrico in città: