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Messina senz'acqua, cittadini esasperati in fila davanti alle autobotti

MESSINA. File davanti alle autobotti, gente esasperata, anziani e donne coi bidoni in mano: è questa la «fotografia» di Messina che ormai da 15 giorni si trova a fronteggiare l'emergenza idrica  per una frana che ha danneggiato nuovamente l'acquedotto tra Alcantara e Fiumefreddo, a Calatabiano e nonostante la tubatura sia stata ripristinata con un by pass.

I cittadini denunciano che in alcuni quartieri l'acqua non è mai arrivata nonostante gli annunci dell'Amam l'azienda che si occupa dell'erogazione. «Non è giusto essere presi letteralmente in giro dall'Amam con annunci ufficiali sul sito che si rivelano invece del tutto falsi e fuorvianti - accusa il consigliere comunale Libero Gioveni - Tutto il rione di Camaro S. Paolo, per esempio, doveva ricevere la distribuzione dalle 5 alle 10 di stamattina, ma anche questa volta, così come accaduto in altre circostanze, i rubinetti dei quasi 9.000 abitanti sono a secco».

«Sono 15 giorni che non ho acqua e la mia vita è un inferno - dice una donna, Letizia Messina mentre è in fila - Ho due bambini piccoli ogni giorno dobbiamo andare da parenti o amici per fare la doccia o lavare indumenti. Anche nelle scuole l'acqua che arriva è poca e i bambini spesso rimangono senza. Tra l'altro, se l'emergenza dovesse continuare ci potremmo trovare davanti ad un pericolo sanitario». Un'altra, Maria Giordano, sottolinea: «La situazione è drammatica non abbiamo acqua da giorni e c'è anche chi vuole speculare vendendo l'acqua anche tre quattro volte il prezzo normale». Un uomo in fila con bidone in mano Giovanni Interdonato afferma: «Il sindaco dovrebbe dimettersi e con lui anche i vertici dell'Amam. Non hanno pensato in tempo utile ad un piano B per prevenire la carenza di acqua visto che la condotta si era rotta in punti diversi per altre frane».

Il commissario delegato per l'emergenza idrica, Calogero Foti, oggi è andato a visitare la zona della frana, e nel pomeriggio ha presieduto nella sede della Protezione Civile di Messina una riunione propedeutica al ripristino dell'erogazione dell'acqua come da progetto presentato dall'Azienda meridionale acque Messina responsabile della gestione dell'acquedotto danneggiato.

Il progetto prevede l'utilizzo di tre tubazioni flessibili lunghe circa 350 metri per un by-pass provvisorio della conduttura danneggiata e il ripristino definitivo dell'acquedotto. Il tavolo tecnico - dice una nota del commissario - dopo una attenta valutazione dei punti di forza e di debolezza della proposta avanzata dalla società che sarà responsabile della realizzazione, ha condiviso sostanzialmente
il progetto, chiedendo però di apportare alcune opportune integrazioni tutte volte a mitigare i rischi residui. Cominceranno subito le attività di perimetrazione, rilievo,  monitoraggio e risagomatura della parte superiore del corpo della frana, mentre l'intervento sull'acquedotto verrà fatto non appena sarà arrivato sul posto il materiale necessario, dice il commissario.

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