FURNARI. Il sindaco di Furnari (Me) Mario Foti in una nota sottolinea la grave situazione ambientale della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, che minaccia la salute dei suoi cittadini. "E' una situazione critica - spiega Mario Foti per la quale più volte ho chiesto il commissariamento della società Tirreno ambiente nella quale degli pseudo imprenditori hanno gestito per 12 anni centinaia di milioni di euro, violando reiteratamente le norme in materia di trasparenza e quella ambientali, incamerando oneri di 'messa in sicurezza' e 'gestione di post chiusura' per circa 50 milioni di euro, con la mancanza di vigilanza di Istituzioni ed organi dello Stato". "Adesso - prosegue - si assiste all'annuncio che quelle somme che potevano essere usate per togliere il percolato sono sparite mentre sulle relative garanzie finanziarie le Istituzioni appaiono stranamente confuse o ignoranti". Sulla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, in passato c'erano stati anche gli interessi del clan dei Mazzarroti e di imprenditori e politici a loro legati. Recentemente per il processo scaturito dall'operazione 'Vivaio', la corte di Cassazione ha confermato le condanne decise in appello e alcune prescrizioni. Confermato tra l'altro l'ergastolo per un omicidio a Aldo Nicola Munafò, braccio destro del boss Tindaro Calabrese, al quale sono stati inflitti 16 anni. Condannati per mafia anche a 7 anni e sei mesi a Carmelo Bisognano, a 13 anni Alfio Giuseppe Castro, a 9 Carmelo Triifiro', a 8 anni e 8 mesi a Agostino Campisi, a 8 Sebastiano Giambò, Michele Rotella, e Nunziato Siracusa. Assolti per non aver commesso il fatto Antonino Calcagno, Cristian Giamboi e Salvatore Campanino. Le prescrizioni in appello poi confermate in Cassazione hanno riguardato invece la posizione degli imputati coinvolti nella gestione di scarti della lavorazione degli agrumi Bartolo Bottaro, l'ex direttore delle Pectine industrie che e' stato anche assessore all'ambiente di Pace del Mela, Aurelio Giamboi, Tindaro Calabrese, Thomas Sciotto e Giuseppe Triolo.