MESSINA. Scelgono strategie difensive diverse le due minorenni coinvolte nella dolorosa vicenda di Ilaria Boemi, la ragazzina di 16 anni morta la sera del 9 agosto scorso sulla spiaggia del Ringo dopo aver ingerito droga in cristalli sciolta in una bevanda. Interrogate dal gip dei Minori, Marcello Saya, una ha risposto l'altra ha fatto scena muta. Le indagini, svolte dalla Squadra mobile, dopo mesi hanno registrato una svolta decisiva la scorsa settimana quando le due minorenni (una nel frattempo ha raggiunto la maggiore età) sono state raggiunte da un provvedimento che le colloca in una comunità. Ai domiciliari è invece finita una ragazza di 18 anni. Quest'ultima è interrogata nei giorni scorsi dal gip Maria Militello, mentre adesso è toccato alle due minorenni. La prima, assistita dall'avvocato Antonino Li Causi, ha risposto alle domande del gip Saya ribadendo quanto aveva già riferito agli investigatori della Squadra mobile che l'avevano sentita lo scorso agosto. In pratica la ragazza ha confermato la cessione della droga in cristalli alla maggiorenne che a sua volta l'aveva portata ad Ilaria. Si è invece avvalsa della facoltà di non rispondere l'altra ragazza, una sedicenne, difesa dall'avvocato Salvatore Silvestro. La procura le contesta di aver ceduto in passato Lsd o anche Mdmasia ad Ilaria che ad altri giovani. Davanti al gip ha scelto la strategia del silenzio. L