NIZZA. Già si pensa ad un bypass tra gli acquedotti dell'Alcantara e quello di Fiumefreddo. Tutti attorno ad un tavolo, dalla protezione civile al comune, all'Amam, alla Sicilia Acque, per capire come evitare una seconda debacle. Come impedire un'emergenza che ha lasciato senz'acqua la città per oltre venti giorni. L'emergenza idrica è di nuovo dietro l'angolo. L'acquedotto di Fiumefreddo rischia di restare schiacciato sotto terra e massi, in ben quattro punti a Nizza di Sicilia. Torna l'incubo della grande sete. L'Azienda Meridionale acque, ieri mattina, in conferenza stampa, ha però illustrato il suo piano per limitare al massimo i disagi dei cittadini. Se tutto andrà bene l'interruzione dell'erogazione per consentire dei primi interventi tampone dovrebbe durare non più di 48 ore. O meglio si interromperà per due volte per 24 ore. Sono infatti due i punti più critici a rischio frana dove occorrerà lavorare nel massimo della sicurezza. «È possibile - ha spiegato il direttore generale dell'Amam Luigi La Rosa che si debba solo diminuire l'orario dell'erogazione consentendo così a tutti di fare rifornimento». E c'è già un piano B. Ieri se n'è parlato in prefettura e nella sede della protezione civile. La questione è già sul tavolo del commissario per l'emergenza idrica Calogero Foti.