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Dissesto senza fine a Messina, la Corte dei Conti: "Si poteva fare di più"

MESSINA. Per il dissesto idrogelogico che nel 2011 colpì la provincia e in particolare Saponara e Barcellona Pozzo di Gotto la gestione commissariale per l' emergenza decretata dal governo nazionale è stata "inerte" e si poteva fare molto di più.

A sostenerlo la Corte dei Conti che ha passato a setaccio il rendiconto finanziario delle spese sostenute nel 2012. Il provvedimento dei giudici contabili presieduti da Maurizio Graffeo con relatore Giuseppe Di Pietro porta la data del 24 dicembre scorso.

La dichiarazione dello stato di emergenza per il dissesto idrogeologico in provincia è stata approvata con decreto del 4 giugno 2011 dal presidente del Consiglio dei ministri. Tra febbraio e marzo 2012 "Eccezionali avversità atmosferiche" avevano interessato la provincia provocando "Movimenti franosi, il danneggiamento di opere idrauliche, gravi danni alle infrastrutture e agli edifici privati la perdita di vite umane e l' evacuazione di famiglie dalle loro abitazioni.

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