MESSINA. «Come Chiesa vogliamo metterci in gioco perchè in campo etico la fiducia va conquistata cercando di accorciare le distanze tra le cose che si professano, i valori in cui credere, le azioni poste in essere». Lo ha detto Antonino Rapsanti amministratore apostolico della Diocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia ddl Mela ieri pomeriggio al Palacutura di Messina durante il convegno su Etica e responsabilita pubblica organizzato dall'Ars. «Se non si accorcia questa distanza con i cittadini - ha proseguito - la Chiesa o qualunque altra istituzione perde la fiducia delle persone. Bisogna cercare di parlare per coinvolgere diversi attori della società, più se ne parla più si trovano spazi d'intesa comuni». «È necessario - ha concluso - anche per la Chiesa fare autocritica perchè altrimenti la fiducia non la riconquisti e soprattutto non ti rendi trasparente». Antonino Raspanti (Alcamo, 20 giugno 1959) è un vescovo cattolico italiano. Il 26 luglio 2011 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo di Acireale, succedendo all'arcivescovo, titolo personale, Pio Vittorio Vigo, dimessosi per raggiunti limiti d'età in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Riceve l'ordinazione episcopale il 1º ottobre 2011 nella cattedrale di Acireale per l'imposizione delle mani del cardinale Paolo Romeo, co-consacranti l'arcivescovo Pio Vittorio Vigo e il vescovo Francesco Miccichè; contestualmente prende possesso della diocesi. Il 24 settembre 2015 è nominato amministratore apostolico dell'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela.