MESSINA. Oltre 350 mila persone nelle piazze stanno ricordando le vittime innocenti delle mafie in tutta Italia, più di 30 mila solo a Messina per l'iniziativa nazionale. Sono i numeri forniti da Libera sulla manifestazione per la XXI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. «Ci sono iniziative in oltre duemila luoghi: scuole, fabbriche carceri, parrocchie di tutto il paese», sottolineano gli organizzatori. Libera ha scelto Messina per la manifestazione nazionale per la XXI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. L'iniziativa è un segnale di «stima e riconoscenza per quelli che qui si sono impegnati e un sostegno per quanti fanno cose belle e positive», dice don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione. «Abbiamo voluto chiamare questo momento 'ponti di memoria e luoghi di impegnò perchè per la prima volta a Messina e in altri 20 mila luoghi in contemporanea in Italia il popolo di Libera è sceso in piazza. Il nostro paese ha bisogno di ponti che allargano le coscienze e traghettano le speranze». Rispondendo a una domanda sui fondi dello Stato per i familiari delle vittime di mafia, tema al centro di polemiche in questi giorni, Ciotti ha detto che «i fondi ci sono, ma bisogna accorciare i tempi e non penalizzare i bisogni e le necessità concrete di chi è vittima di mafia». Sulla questione dei beni confiscati, don Ciotti ha ricordato che «nel 1996 abbiamo raccolto un milione di firme per chiedere la confisca e l'uso sociale di questi beni. Dei passi avanti si sono fatti. Il problema ancora una volta è l'accelerazione e le priorità che il parlamento deve dare per permettere più chiarezza, più velocità e più trasparenza. C'è una grande riforma da fare in Italia quella della nostra coscienza». «Il fine di Libera non è Libera ma l'impegno per il bene comune. 1600 associazioni si sono messe insieme per il bene dell'Italia, siamo qui per testimoniare questo impegno», ha concluso don Ciotti a chi gli chiedeva un suo parere su quell'antimafia di facciata più svolte svelata da indagini giudiziarie. «È una giornata straordinaria per tutte le vittime innocenti e anche per Messina». Lo dice Piero Campagna, fratello di Graziella, la diciassettenne uccisa a Villafranca Tirrena nell'85 dal boss Gerlando Alberti junior e dal suo guardaspalle Giovanni Sutera, condannati definitivamente 24 anni dopo l'omicidio. Piero Campagna, intervenuto alla manifestazione di Libera, afferma che «per una società pulita e migliore, dobbiamo sostenere i giovani nelle scuole e impartire loro i principi di legalità. Don Ciotti è una persona meravigliosa, ha fatto un lavoro straordinario e spero che la manifestazioni di oggi lasci il segno a Messina e in Sicilia. Il messaggio che deve arrivare da questa iniziativa è di rivolgere l'attenzione ai problemi dei giovani, in testa la mancanza di lavoro».