Alcune scuole della città potrebbero chiudere i battenti su ordine dell'ispettorato del lavoro. Presenterebbero alcuni preoccupanti cedimenti strutturali. E paradossalmente non sono quelle costruite negli anni del post guerra ma quelle realizzate più recentemente negli anni Ottanta quando, evidentemente, i controlli sul materiale utilizzato come il calcestruzzo depotenziato, erano minori. L’Ispettorato al momento mantiene il più stretto riserbo sulle scuole finite nella lente d’ingrandimento. Non sarà immediato il provvedimento né facile e seguirà parallelamente un'inchiesta avviata dalla Procura e affidata su delega proprio all'ispettorato. Occorrerà effettuare delle altre indagini geognostiche. Presumibilmente quindi, il problema, sorgerà per il prossimo anno scolastico. Di fatto, le centoventi scuole tra elementari e medie del comune, non hanno più segreti per l'ispettorato del lavoro guidato da Gaetano Sciacca. Tutti i direttori didattici ed i presidi hanno risposto all'ordine perentorio dato dall'ispettorato inviando i documenti richiesti e compilando le schede trasmesse. Ogni scuola adesso ha una sorta di libretto di circolazione da cui si evincono data di costruzione, eventuali lavori di ristrutturazione, presenza di criticità, dotazione di certificati di agibilità, cedimenti strutturali. Proprio sui cedimenti l'ispettorato ha puntato i riflettori. Se le scuole dove si sono manifestate pericolose crepe non daranno garanzie gli edifici saranno chiusi. «È ancora presto per emettere un responso — spiega Sciacca — c'è un'indagine della procura. Possiamo dire che abbiamo raccolto, così come avevamo annunciato tutto il materiale e che stiamo effettuando le verifiche. Certo — aggiunge Sciacca — con la sicurezza dei bambini e del personale non si può scherzare considerando il fatto che le scuole sorgono in una zona a rischio sismico a cui si aggiunge anche il rischio idrogeologico». L'ispettorato del lavoro, nei mesi scorsi, aveva ammonito i dirigenti scolastici delle scuole elementari e medie. Entro il 31 dicembre avrebbero dovuto consegnare, cosa che hanno fatto, l'esatta fotografia degli edifici che li ospitano: dal nullaosta antincendio alle altre autorizzazioni che riguardano le condizioni delle scuole. Di mezzo l'abitabilità degli edifici ma soprattutto la sicurezza dei bambini e degli stessi lavoratori della scuola. Sciacca, che è persona particolarmente competente, avendo ricoperto il ruolo di ingegnere capo del genio civile ed essendo un professionista del settore, riprendendo le leggi in vigore, aveva anche riunito i dirigenti e li aveva esortati a mettersi in regola. I dirigenti scolastici sono ormai a tutti gli effetti datori di lavoro e dunque hanno responsabilità civili e penali sulle condizioni degli edifici che ospitano gli istituti che dirigono. Qualcuno avrebbe anche obiettato di non avere fondi a disposizione. Niente paura, avrebbe detto loro, Sciacca. «Molti di voi hanno professori di applicazione tecnica ingegneri o geometri, in grado dunque di effettuare un esame attento dei punti deboli di ogni edificio, e se è il caso, di dirigere gli eventuali lavori». Quanto alle certificazione occorrenti ci vogliono poche centinaia di euro per ottenerle qualora ci siano le condizioni. Le leggi nazionali volute dal governo Renzi mettevano al primo posto la «scuola bella». Al termine bello Sciacca vorrebbe affiancare quello «sicuro».