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Ztl a Palermo, partiti i bonifici per il rimborso: quasi 11 mila richieste

PALERMO. Sono partiti i primi bonifici per il rimborso dei pass relativi alle Ztl, che erano stati disposti giovedì 28 aprile. Intanto in totale le richieste sono 10.700. Di queste 7.980 sono state presentate dai cittadini tramite il portale del Comune e la restituzione avverrà con accredito sul proprio conto corrente, altre 890 richieste, pervenute sempre tramite web, saranno soddisfatte mediante il recapito di un assegno, mentre 1.830 saranno i cittadini che si dovranno recare allo sportello a ritirare l’assegno. Il Tar ha deciso lo scorso 6 aprile che le Zone a traffico limitano a Palermo non potranno essere avviate. I giudici Giovanni Tulumello, Aurora Lento e Lucia Maria Brancatelli hanno accolto la richiesta di sospensiva avanzata da un gruppo di associazioni e firmata da 200 cittadini. Il provvedimento sarà discusso nel merito il 6 novembre. La decisione definitiva del Tar potrà essere impugnata davanti al Cga.

Il sindaco Leoluca Orlando ha avviato i rimborsi dei pass delle Ztl, ma è pronto a dare battaglia alla sentenza del Tar. Infatti l' amministrazione comunale presenterà appello al Consiglio di giustizia amministrativa. Un atto che verrà formalizzato col deposito della sentenza. E’ al lavoro già il capo dello staff di legali dell' avvocatura comunale, Giulio Geraci. E’ pronto anche un atto di impugnazione di cui si sta occupando lo specialista ingaggiato dall' Amat, Salvatore Raimondi.
Ma la questione ha un ampio respiro a livello giuridico nazionale. Infatti si pensa che la decisione dei giudici palermitani possa fare in qualche modo “scuola” e in tutti i comuni italiani e stoppare ogni prova d’introduzione di zone a traffico limitato.

Una delle questioni più scottanti che il giudice d' appello ha valutato riguarda l' interesse dei ricorrenti a sollevare la questione del “diritto di circolazione”, regolato dall' articolo 16 della Costituzione.  Ma i legali di Palazzo delle Aquile non ci stanno e sostengono che ci sono altri interessi primari come il diritto alla tutela della salute, dell' ambiente e del patrimonio storico e artistico della città, che dovrebbero invece prevalere. Esistono numerose pronunce sia del Consiglio di Stato che della Consulta, da cui emerge che l'articolo 16 della Costituzione non preclude la possibilità di adottare “per ragioni di pubblico interesse, misure che influiscano sul movimento della popolazione”, soprattutto quando “non sia vietato tout court l'accesso e la circolazione all' interno del territorio, ma solo a delimitate, seppur vaste, zone dell' abitato urbano particolarmente esposte alle conseguenze dannose del traffico”.

E ancora “la parziale limitazione della libertà di locomozione e di iniziativa economica è sempre giustificata quando derivi dall' esigenza di tutela rafforzata di patrimoni culturali e ambientali di assoluto rilievo mondiale o nazionale”. Sempre secondo i principi enunciati dagli organismi citati “i provvedimenti che limitano la circolazione sono espressione di scelte latamente discrezionali, la cui scelta è rimessa però all' autorità competente”. L'accusa è che il Tar avrebbe privilegiato “il diritto alla mobilità” dei ricorrenti contro la misura antinquinamento, perseguita nell' interesse generale.
Il Comune tenterà di salvare una parte del provvedimento con l’introduzione graduale delle Ztl. L’ amministrazione dovrebbe limitare la sola area dei quattro mandamenti del centro storico. Ma soprattutto si dovrà prevedere un piano del traffico e solo dopo una graduale introduzione delle zone a traffico limitato.

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