CESARO'. E' fortemente scosso da quanto accaduto Giuseppe Antoci, dopo l'agguato nei suoi confronti, questa notte, mentre era in auto e stava rientrando da una manifestazione a Cesarò.
“All’inizio ho avuto l’impressione che si trattasse di una sassaiola contro la macchina blindata, solo qualche secondo dopo ho capito cosa stesse realmente accadendo. Il mio grazie alla Polizia di Stato per avermi salvato la vita. Sono preoccupato ma sereno». La macchina blindata gli ha salvato la vita ma le modalità dell’assalto sono inquietanti.
Erano da poco passata l’una di quando la macchina di Antoci, di ritorno da una manifestazione a Cesarò, e’ stata bloccata lungo i tornanti di montagna all’altezza di Casello Muto. A rallentare la vettura sulla quale viaggiava con due uomini di scorta, alcune grosse pietre poste deliberatamente sulla carreggiata. Quando la macchina si è fermata il commando ha aperto il fuoco sulla vettura. Antoci era in dormiveglia, visto l’orario, e si è svegliato di soprassalto sentendo i primi colpi attingere l’auto.
Per fortuna la blindatura della carrozzeria ha fermato i pallettoni di grosso calibro. Contro i sicari hanno sparato i poliziotti di una seconda macchina di scorta che seguiva Antoci.
A terra, secondo quanto raccontano alcuni testimoni, alcune tracce di sangue che fanno presagire come uno degli attentatori sia stato ferito di striscio durante la sparatoria.
“Stanotte con un vile attentato, all'uscita di Cesarò, hanno sparato contro le auto della polizia che scortavano il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Sono tutti illesi grazie all'azione di coraggio dei poliziotti”. Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.
"L'episodio si lega alla battaglia che con il presidente Antoci stiamo facendo contro la mafia dei pascoli e all'azione di moralizzazione che stiamo portando avanti, che ha già portato a diversi arresti sul territorio. Occorre rafforzare le misure di sicurezza a favore di Antoci e intensificare l'azione di lotta contro la mafia dei Nebrodi, che pensa ancora di essere potente e immune. Dobbiamo liberare la provincia di Messina dalla mafia dei colletti bianchi e da quella che nei territori esercita un potere violento verso i cittadini. Questa mattina insieme al sindaco di Santo Stefano di Camastra sono già stato a trovare Antoci presso la sua abitazione, nel pomeriggio alle ore 15:00 incontrerò la stampa per una conferenza stampa di solidarietà, per parlare delle battaglie che su quel territorio stiamo combattendo insieme e – conclude il presidente - per rimarcare il forte rischio di eliminazione che corre Antoci”. La conferenza stampa sarà anche l'occasione per commentare la legge stralcio approvata dal Parlamento siciliano qualche giorno fa.
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