MESSINA. Torna l'allarme acqua a Messina. La frana di Forza d'Agrò, infatti, continua a provocare danni e a mettere a repentaglio l'acquedotto di Fiumefreddo che approvvigiona la città. Una nota del Comune di Messina informa che sabato si è svolto un tavolo tecnico che il presidente di Amam (azienda che gestisce il servizio idrico in città), Leonardo Termini, ha attivato di concerto con l’assessore ai Lavori Pubblici, Sergio De Cola, per evidenziare la situazione di altissima criticità dell’acquedotto di Fiumefreddo nel territorio di Forza d’Agrò. Dal monitoraggio effettuato è emersa una ripresa del movimento franoso che potrebbe portare a nuove situazioni di emergenza e fortissima criticità per l’approvvigionamento idrico e, dunque, per l’intera comunità messinese. Il 17 marzo scorso, peraltro, a seguito di uno studio geologico approfondito commissionato dall’Amam, l’Azienda aveva già segnalato la gravità della situazione e le forti criticità presenti nell'acquedotto di Fiumefreddo nel territorio di Forza d'Agrò a tutte le amministrazioni competenti: Dipartimento Protezione Civile Nazionale, Prefettura di Messina, Genio Civile di Messina, ARTA Sicilia e Dipartimento Protezione Civile Regione Sicilia. In risposta alla nota dell’Amam, il Capo del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, Fabrizio Curcio, invitava la Regione Siciliana e la stessa Azienda a monitorare la situazione. "Ad oggi (sabato, ndr), però, - si legge nella nota - solo Amam, in assenza della Regione, ha operato, consentendo, appunto in data odierna, di individuare per tempo il segnale di una potenziale crisi emergenziale. Per questo, oggi stesso, il presidente Termini si è immediatamente attivato insieme all’assessore De Cola per valutare, a seguito di sopralluoghi accurati, le soluzioni da porre in essere per evitare, anche in caso di aumento del fenomeno franoso, interruzioni del servizio idrico. Ancora una volta Amam sta operando con mezzi propri e senza alcun sostegno, nonostante questo sia stato formalmente più volte richiesto a tutti i livelli anche dall’Amministrazione, per prevenire nuove emergenze e garantire il servizio dovuto a tutti i cittadini. Ricordiamo anche che a tutt’oggi nonostante impegni assunti formalmente dalla società SiciliaAcque spa, la stessa non ha proceduto entro il 30 aprile, data comunicata al tavolo della Protezione Civile Nazionale, al ripristino della condotta dell’Alcantara che garantirebbe un'ulteriore ed importante fonte di approvvigionamento per la città di Messina. Dobbiamo anche ricordare che nel territorio di Calatabiano, dove si è avuta la rottura della condotta nel mese di ottobre 2015, ad oggi non sono state avviate le opere necessarie per consentire il ripristino definitivo della condotta del Fiumefreddo". «Abbiamo avviato un'azione conoscitiva e ci siamo resi conto che è necessario un'intervento urgente e molto importante, per evitare che questa frana possa causare gravi danni e l'interruzione dell'erogazione dell'acqua»: a dirlo il dirigente dell'Amam Luigi La Rosa, riferendosi a un fronte di frana che si è aperto a forza D'Agrò (Me) e che minaccia la condotta di Fiumefreddo che porta l'acqua alla città di Messina. «Entro 10 giorni - prosegue La Rosa - dovrebbe essere pronto il progetto, poi firmeremo gli accordi con i proprietari dove passerà la condotta e poi in altri 15 giorni dovrebbero essere ultimati i lavori che prevedono un by pass definitivo. Durante i lavori, che ipotizzo inizieranno a luglio, per due giorni l'erogazione sarà bloccata, ma cercheremo di limitare al minino i disagi per i cittadini». «Nella nostra indagine sulla condizioni del territorio - conclude La Rosa - ci siamo resi conto che il fronte della frana era peggiore di quello che avevamo ipotizzato e che quindi l'intervento doveva essere più corposo di quello già previsto in precedenza. Per questo motivo terremo fissi i primi blocchi di ancoraggio e realizzeremo quest'altro by pass».