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Droga con i "pizzini", cinque arresti a Messina - Nomi e foto

MESSINA. Gli agenti della squadra mobile di Messina hanno arrestato cinque persone del clan dei Mangialupi. Secondo le indagini gli esponenti mafiosi farebbero parte di un’associazione dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. L’ordinanza di misure cautelari in carcere è stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Messina, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Il capo dell’organizzazione, in precedenza arrestato per traffico di sostanze stupefacenti, sarebbe riuscito a mantenere il controllo dell’associazione di stampo mafioso tramite "pizzini". In questo modo - secondo gli investigatori - avrebbe continuato a gestire i vasti traffici, solo momentaneamente interrotti dalla precedente operazione di polizia.

Le persone raggiunte stamani da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere dalla polizia a Messina nell'operazione 'Refriger 2', con l'accusa a vario titolo, di far parte di un'associazione finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, sono Francesco Turiano, 32 anni, Giovanni Panarello, 33 anni, Salvatore Pino, 30 anni, Carmela Turiano, 34 anni. I primi due erano già in carcere, una quinta persona è ancora ricercata.

L'indagine ha confermato l'operatività del clan Mangialupi, nello spaccio di droga. Capo e promotore dell'organizzazione criminale è Turiano detto Nino Testa, arrestato nel 2013 nell'operazione Refriger. Da quanto è emerso dal carcere ha continuato a gestire l'organizzazione criminale dedita al narcotraffico attraverso la figura della sorella, Carmela Turiano alla quale dava ordini attraverso alcuni 'pizzini'. La centrale operativa del traffico era proprio casa della sorella di Turiano.

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