MESSINA. Le scuole messinesi sono in panne. Le parole più significative, ieri mattina, sono venute dall’altro capo del telefono, un cellulare naturalmente, dalla preside dell’istituto omnicomprensivo «Manzoni e Dina e Clarenza» Rosalia Schirò: «Noi presidi- dice- ci sentiamo dei mendicati. Andiamo al Comune per mendicare controlli, interventi, il pagamento di questa o di quella bolletta. Così parlare di buona scuola è un’utopia». È un bollettino di guerra quello delle scuole che si allunga ogni giorno di più.
Di mezzo ci sono la sicurezza dei bambini e l’incolumità dei lavoratori. E c’è il rischio in quanto dirigente scolastico di beccarsi, bene che vada una multa da parte dell’ispettorato del lavoro, come è toccato alla preside della scuola elementare Castrovinci chiusa per pericolo crollo dallo stesso ispettorato e nel peggiore dei casi, se dovesse succedere un incidente con feriti, di finire davanti ad un tribunale. Così sono molti i dirigenti che hanno chiuso in maniera autonoma. Hanno sospeso le lezioni mettendo il Comune e le istituzioni davanti a fatto compiuto.
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