MESSINA. Grandissimo allarme suscitano i lavori in corso alla ‘Ngonia del Tono sull’arenile in corrispondenza del Boschetto dell’Ancora. Si tratta della posa di numerosi pozzetti in cemento vibro compresso, il cui scopo sembra essere quello di costituire carpenterie a perdere per il getto di plinti in calcestruzzo con la funzione di fondazione per palafitte, presumibilmente finalizzate alla realizzazione della struttura di un lido. Come denuncia Graziella Giorgianni di Legambiente «i lavori hanno richiesto anche scavi e movimento terra con il passaggio di mezzi meccanici sul demanio marittimo, che hanno anche evidentemente intaccato la duna costiera e l’impianto delle essenze vegetali autoctone del boschetto. Il tutto senza che siano stati esposti cartelli dei lavori come previsti per legge». La stessa ambientalista spiega che «non dovrebbe essere possibile realizzare strutture di nuovi lidi dal momento che il Pudm (Piano per l’Utilizzo del Demanio Marittimo) non è attualmente in vigore e non se ne conoscono le previsioni. Simili lavori per essere legittimi inoltre richiederebbero il rilascio di una concessione del Demanio». Ad ogni buon conto, Legambiente del Tirreno rappresenta l’incompatibilità di qualsiasi struttura di lido, con conseguente carico antropico, con l’ambiente di particolare pregio naturalistico e scientifico, rappresentato dal boschetto dell’Ancora, vera opera meritoria del volontariato naturalistico, che costituisce un “laboratorio botanico” con essenze tipiche della vegetazione costiera milazzese. Per queste ragioni Legambiente ha allertato la Capitaneria di Porto di Milazzo che si è recata sul posto per accertamenti, e domani proseguiranno le indagini agli uffici del Demanio e del Comune. I militari hanno accertato che sono stati interrati 22 pozzetti di cemento e altri 17 sull’arenile. GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE