MESSINA. Non ci si rassegna ai tagli previsti dalla nuova riforma degli ospedali. A rompere il muro di silenzio, che per un paio di settimane ha imperato a Messina dopo i lavori della commissione regionale, sono sei medici primari dell’ospedale Papardo. Nel capoluogo, il nosocomio di Sperone, nella zona nord di Messina, è candidato a subire i tagli più pesanti con la perdita di strutture complesse e la soppressione di un numero cospicuo di posti letto che produrranno inevitabili ripercussioni. I sei professionisti Felice Cascio, primario dell’unità di otorinolaringoiatria insieme ai colleghi di oncologia, Vincenzo Adamo, neurochirurgia Francesco Salpietro, Lorenzo Mondello malattie infettive, Francesco Mastroieni urologia e Giuseppe Mastroieni microchirurgia, in una lettera contestano i tagli, stigmatizzano il comportamento della deputazione regionale, che avrebbe approvato in meno di un' ora il decreto, chiedendo infine di sapere tutta la verità sulla rete degli ospedali.