Nebrodi, cresce la protesta dei sindaci: "Accogliamo i migranti, ma c'è un limite". La prefettura: a Sinagra non si cambia
PALERMO. "Non siamo razzisti, nè contro i migranti, ma la distribuzione deve essere equa", ha detto il sindaco di Castell'Umberto Vincenzo Lionetto Civa che ieri insieme ad alcuni cittadini ha inscenato una protesta davanti all'albergo "Canguro" di Sinagra dove si trovano 50 migranti. E alla sua voce si unisce quella degli altri sindaci dei Nebrodi che oggi si sono riuniti per prendere una posizione sul tema immigrazione e per stilare un documento unitario da presentare al prefetto. Chiedono una distribuzione più equa dei migranti e il riferimento è proprio ai 50 migranti ospitati nell'ex hotel, giudicati troppi per un piccolo comune. "Organizziamoci per accogliere gli immigrati, lo diciamo da tempo alla prefettura", ha precisato il sindaco, secondo il quale andava trovata una struttura migliore e bisognava informare i comuni sull'arrivo dei migranti. "Ieri dell'arrivo dei migranti lo sapeva la cooperativa, lo sapeva l'agenzia dei pullman che li ha portati qui, solo noi sindaci non sapevamo nulla - commenta il sindaco -. Noi vogliamo essere partecipi alle scelte dello Stato va bene che c'è la legge che dice che ci deve essere il 2,5 % migranti ogni mille abitanti però deve poi essere rispettata qui i migranti sono 50 e il comune di Sinagra è piccolo". Vincenzo Lionetto Civa ha annunciato che la protesta andrà avanti. Ma al momento non ci sono tensioni davanti all'albergo "Canguro" di Sinagra, presidiato dalle forze dell'ordine. La prefettura tra l'altro non cede sul trasferimento dei migranti. "La situazione nell'ex hotel dove si trovano i migranti a Sinagra è tranquilla non è in atto alcuna protesta", ha detto il capo di Gabinetto della Prefettura di Messina Caterina Minutoli. "Non sappiamo ancora se e quando - prosegue il funzionario - saranno spostati i migranti, al momento non vediamo l'esigenza di questa scelta. Ascolteremo cosa i sindaci avranno da comunicarci".