Presidio davanti all'hotel dei migranti: la protesta dei sindaci dei Nebrodi. Il prefetto li convoca
CASTELL'UMBERTO. Alta tensione sui migranti, con i sindaci dei Nebrodi sul piede di guerra. A Castell'Umberto, dopo la protesta ieri del primo cittadino Vincenzo Lionetto Civa e di alcuni abitanti davanti all'ex albergo "Canguro", situato nel comune confinante di Sinagra e nel quale sono stati portati 50 migranti, i primi cittadini dei Nebrodi si sono riuniti e hanno deciso di effettuare un presidio permanente, ma senza blocchi, davanti all'hotel, in attesa di una convocazione della Prefettura. E la convocazione è arrivata: la riunione si terrà il 20 luglio. Il sindaco di Castell'Umberto chiede che i migranti siano spostati il più presto possibile e lamenta il fatto di non essere stato messo al corrente degli arrivi. Ma dalla Prefettura di Messina fanno sapere che per ora non è previsto alcun trasferimento. "Al momento non vediamo l'esigenza di questa scelta", ha dichiarato il capo di Gabinetto Caterina Minutoli. L'asse dei primi cittadini non appare del tutto compatto: "Ma non mi risulta che l'iniziativa del presidio coinvolga tutti i sindaci dei Nebrodi", dichiara Nino Musca, primo cittadino di Sinagra. Ma il problema resta. A dare manforte agli amministratori locali è il leader della Lega, Matteo Salvini: "Fanno bene. Quando saremo al Governo difenderemo i confini". Lunedì sera Salvini sarà a Civitavecchia, dove si è aperto un altro fronte sul tema hotspot. Il sindaco M5s Antonio Cozzolino e gli abitanti contestano la possibile istituzione di un centro per l'identificazione dei migranti. Nel contempo Cozzolino attacca Salvini, lo informa che "l'unica invasione di cui Civitavecchia ha paura é quella di razzisti, approssimativi e qualunquisti"; e lo avverte: "Comincia a correre... ma lontano da Civitavecchia". Il presidente del Pd, Matteo Orfini, getta acqua sul fuoco: "E' importante avere gli hotspot per verificare i numeri e chiedere aiuto all'Europa". Ma "non ci devono essere allarmi, tutto verrà discusso con le amministrazioni". Di ben altro avviso Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, che dice "Basta: noi non vogliamo parlare più di dove accoglierli o farli sbarcare" ma "solo di come impedire ai barconi di partire". La Ue ha dato intanto il via libera al codice di condotta delle Ong per i soccorsi in mare ai migranti.