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Braccio tranciato in autostrada, il legale dell'investitore: "Non si è accorto di nulla"

AGIRA. «Non si è dato alla fuga e non ha occultato la sua auto». Ad affermarlo è il legale di E.T., il ventenne di Agira, in provincia di Enna, che alla guida della sua Fiat Punto, domenica scorsa, ha investito e tranciato un braccio a un turista ventitreenne romano, C.F., che stava camminando a piedi nella corsia di emergenza dell’autostrada, dopo aver convinto l’autista del pullman a farlo scendere. Secondo l’avvocato Vincenzo Franzone, il giovane ha avuto un colpo di sonno.

È avvenuto tutto in un istante: un sobbalzo e una frenata, per fermare la macchina con il parabrezza in frantumi. Poi in quattro, il conducente e i passeggeri, sarebbero scesi, per tentare di capire cos’era successo, ma non avrebbero visto nessuno. Per questo, pensando di aver investito forse un grosso volatile, si sono rimessi in macchina, cercando un posto dove far riparare la vettura. L’avvocato Franzone intende chiarire, in sostanza, per far capire a tutti che il giovane non è un pirata della strada, ma un ventenne normalissimo, di buona famiglia, che dopo il diploma si è messo a lavorare come cameriere.

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