SAN FRATELLO. Il peccato del fare le cose seguendo le regole, parafrasando Tomasi di Lampedusa, non si perdona. Soprattutto se a commetterlo è una giovane imprenditrice, estranea alle logiche di un territorio difficile. Così al nuovo gestore del «Rifugio del Parco» dei Nebrodi, che si è aggiudicato un bando a evidenza pubblica, sono accadute cose strane negli ultimi mesi: prima sono morti i cani, poi si sono presentati gruppi di avventori che hanno preteso di stabilire loro l'ammontare del conto, infine sono spariti nottetempo alimenti e stoviglie destinati ai celiaci e, guarda caso, ad essere celiaca è proprio la responsabile aziendale.
Un'escalation che ha fatto gridare «basta» a Magda Scalisi, 36 anni, tour operator di professione, figlia d'arte perché il papà Salvatore Scalisi è il presidente dell'Ente bilaterale per il turismo. Con coraggio, esponendo il logo di Addiopizzo all'ingresso della bellissima struttura in pietra dell'Ente Parco dei Nebrodi in contrada Muto, in territorio di San Fratello, ha denunciato ogni episodio anomalo, si è rivolta ai carabinieri di San Fratello e al commissariato di Sant'Agata di Militello. «Abbiamo portato la legalità dove nessuno la conosceva e il risultato è che nessuno mi saluta e quando chiedo la fattura ad alcuni fornitori, questi quasi si offendono» racconta con la voce rotta dal dispiacere, ma con la grinta di chi non vuole cedere.