MESSINA. E' in arrivo in queste ore a Messina la nave Aquarius di Sos Mesiterranee con a bordo 111 persone, soccorsi nelle scorse ore in mare.
Tra i migranti ci sono 12 donne, 10 minori e due bambini di età inferiore a cinque anni. I naufraghi sono in prevalenza sudanesi e marocchini. Tra loro anche un libico, somali, egiziani, palestinesi e siriani. Questi ultimi hanno raccontato di essere stati trattenuti in Libia per sei mesi prima di affrontare il viaggio in mare.
L’operazione avviene a pochi giorni dal salvataggio, effettuato la scorsa settimana di 606 persone, inclusi 241 minori, 50 dei quali di età inferiore a 13 anni.
"Dall’inizio della nostra missione, nel febbraio 2016, a oggi la situazione nel Mediterraneo non è cambiata - spiega Sos Mediterranee -. Uomini, donne e bambini continuano a fuggire dal caos, dall’insicurezza e dalla violenza della Libia".
Tra i migranti a bordo dell'Aquarius, la storia di due fratelli siriani che hanno raccontato ai soccoritori di aver lasciato Damasco nel 2013: “Non volevamo prendere parte alla guerra e alle violenze. Per andare dal Sudan in Libia ci hanno caricato su un pick up - riporta la Ong -. Ci è voluto circa un mese di tempo. Un mese intero praticamente senza acqua nè cibo”.
“Il posto era pieno di persone, nordafricani e subsahariani. Le condizioni sono orribili ma per i subsahariani sono impossibili. Vengono continuamente torturati se non cedono alle estorsioni di denaro“.
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