Udienze in tenda tra fogli stampati per indicare le aule, bagni chimici e gazebo per i controlli. Accade a Bari dove a causa dell'inagibilità del palazzo di via Nazariantz giudici e avvocati sono costretti a occupare una tendopoli, ma la situazione potrebbe presentarsi anche in Sicilia, in particolare a Messina.
I problemi riguardano in particolare la struttura che ospita gli uffici del giudice di pace in via Malvizzi dove alcuni uffici risultano parzialmente inagibili. A lanciare l'allarme è l'Aiga, l’Associazione Nazionale Giovani Avvocati: «Quanto avvenuto a Bari è di una gravità estrema, ma problemi del genere rischiano di registrarsi anche a Messina», spiegano il presidente nazionale dell'Aiga Alberto Vermiglio e il presidente provinciale Giuseppe Irrera.
«A Bari – ricorda Vermiglio - abbiamo dovuto vedere container e tende fuori dal Palazzo di Giustizia e sarà quello il luogo dove verrà amministrata la giustizia in una delle più importanti città del sud Italia. È un problema per il governo, per noi professionisti e in genere per la società civile. Serve una soluzione rapida soprattutto se bisogna assicurare il funzionamento degli uffici giudiziari».
«A Messina – spiegano Vermiglio e Irrera - abbiamo una situazione del tutto speculare a quella di Bari, soprattutto con i locali presso i quali si svolgono le attività di udienza e cancelleria del giudice di pace. Da molti anni ormai sono parzialmente inagibili senza che le Amministrazioni che si sono susseguite, o i Governi, abbiano preso di petto la questione. La nostra paura è che ci si ritrovi, tra poco, come a Bari, per strada senza avere la possibilità di dire di chi è la colpa».
«Le istituzioni cittadine devono fare la voce grossa – concludono Vermiglio e Irrera – perché l’indifferenza non aiuta nessuno».
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