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L'accusa di un padre di Messina: "Mia figlia rischia la vita per gli errori dei medici"

Il Policlinico di Messina

«Mia figlia ancora non sta bene, si deve operare ed è un intervento a rischio. La mia famiglia è distrutta e dobbiamo trasferirci a Firenze: per l’assistenza che serve alla nostra piccola non ci sono strutture adeguate in Sicilia, ma questo poteva essere evitato se i medici a Messina e Catania avessero fatto il proprio dovere, per questo li abbiamo denunciati e speriamo sia fatta giustizia».

Lo dice il messinese Francesco Gazzara, padre della piccola Marika, 13 anni, da tempo soffre di Lissencefalia (una rara malattia genetica), ricoverata ora all’ospedale Meyer di Firenze in attesa di essere operata. «Dopo il Meyer andrà al centro Don Gnocchi di Firenze - aggiunge - con un’assistenza continua e con strutture che in Sicilia mancano. Ma siamo arrivati a questo punto per la negligenza dei sanitari siciliani».

L’uomo racconta che il 10 luglio scorso la piccola era stata portata al pronto soccorso di Pediatria d’urgenza, al Policlinico di Messina, «in arresto e insufficienza respiratoria e le era stato riscontrato, tramite broncoscopia, un granuloma alla trachea. Il 17 luglio è stata trasferita al Garibaldi di Catania, per eseguire l’asportazione del granuloma. Non abbiamo avuto alcuna notizia dopo l'intervento e solo il personale dell’ambulanza ci ha detto che la piccola era pronta per il rientro a Messina. Ci hanno riferito che il granuloma si era assorbito. Ma con una sonda si è visto di nuovo il granuloma. Il 10 agosto è stata sottoposta nuovamente a broncoscopia dove si sono evidenziati tanti granulomi sparsi e in serata la piccola ha iniziato a vomitare sangue. Ho avvertito i carabinieri e finalmente hanno deciso di trasferirla al Meyer d’urgenza».

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