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Mafia dei Nebrodi, al centro dell'indagine due tentativi di estorsione ai danni di ditte

Le estorsioni ai danni delle imprese che si erano aggiudicate commesse pubbliche sono, per gli investigatori, la principale attività dell’organizzazione sgominata venerdì scorso con un’operazione della Dda di Messina sfociata in quattro arresti per, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, tentata estorsione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento ha raggiunto Nicolino Gioitta, Liborio Mileti, Antonino Conti Mica e Gaetano Liuzzo Scorpo.

È quanto emerge dall’ordinanza del gip Tiziana Leanza per l’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Vito Di Giorgio, su un gruppo considerato una diramazione dei "Batanesi" di Tortorici attivo nel quadrilatero compreso tra i comuni di Sant’Agata Militello, Alcara Li Fusi, Galati Mamertino e Rocca di Caprileone.

Due i tentativi di estorsioni ai danni di altrettante ditte al centro dell’indagine. Uno è quello ad una ditta che si era aggiudicata i lavori di consolidamento e messa in sicurezza sulla Sp 157 tortoriciana del tratto compreso tra Rocca di Caprileone e Tortorici.

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