Sono stati sequestrati 230 chili di prodotti ittici in punti di sbarco del pescato, in pescherecci, ristoranti e rivendite al dettaglio a Milazzo, Patti e Sant’Agata. Si tratta di pesce non tracciabile, scaduto e scongelato. Gli uomini della capitaneria di porto di Milazzo hanno elevato sanzioni per oltre 60 mila euro.
In sette pescherie è stata accertata la vendita di pesce senza la prevista documentazione sulla provenienza. Il personale veterinario dell’Asp ha dichiarato non idoneo al consumo umano e pertanto avviato alla distruzione. In una delle rivendite nel comune di Milazzo sono stati inoltre trovati esemplari di tonno rosso sotto la taglia minima consentita. Perciò sono state avviate procedure amministrative per sospendere l'attività commerciale.
In un ristorante di Milazzo è stato trovato pesce venduto oltre la data di scadenza, privo della necessaria documentazione per verificarne la tracciabilità. In un altro locale, sempre a Milazzo, è stato contestato il tentativo di frode in commercio ad un ristoratore che somministrava prodotto ittico scongelato, senza fornire le necessarie informazioni ai clienti.
In un servizio è stato, inoltre, accertata e contestata ad un trasportatore, la commercializzazione di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione.
Il personale della guardia costiera di Milazzo a bordo di un gommone ha, inoltre, recuperato in mare due attrezzi utilizzati da pescatori non professionali. Si tratta di due palangari derivanti della lunghezza di circa 1.000 metri, impiegato per la cattura di pescespada, entrambi posizionati illegalmente nello specchio acqueo antistante il lungomare di Villafranca e la riviera di ponente di Milazzo.
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