Tornano ad incrociare le braccia i dipendenti della ditta che si occupa del servizio di raccolta rifiuti a Capo d'Orlando, rivendicano la corresponsione di tre mensilità. Ieri mattina si è fermata la raccolta dei rifiuti indifferenziati, il centro paladino è rimasto invaso di spazzatura, tra bidoncini grigi e innumerevoli sacchi neri. Si tratta dell'ennesima protesta intenta dai lavoratori della ditta Ekoservizi, che ormai esasperati, dal perdurare della situazione , reclamano tre mesi di stipendio arretrati, dovuti al mancato incasso, da parte della ditta, delle somme dovute da Palazzo Europa. L'impresa Ekoservizi reclama, a sua volta, il mancato incasso delle somme dovute dal Comune di Capo d'Orlando. A farne le spese i cittadini, anche e soprattutto, coloro che pagano regolarmente il servizio all'Ente. Secondo il comune paladino "nessun rappresentante della ditta avrebbe comunicato lo sciopero preventivamente. Si prefigura l'ipotesi, se risultasse vero, di interruzione di pubblico servizio".
Soltanto qualche settimana fa era stato protocollato un atto stragiudiziale diretto al sindaco Ingrillì da parte della ditta Ekoservizi, che svolge il servizio di raccolta rifiuti per contro dell'Aro, nella quale si reclamava il pagamento delle somme arretrate, circa 3 milioni e 200 mila euro, entro 15 giorni per evitare la rescissione del contratto. Il primo cittadino ha incontrato i lavoratori nel tentativo di raggiungere un accordo. Il ritardo nella corresponsione degli stipendi- afferma Ingrillì - è da imputare al mancato incasso della Tari, che non essendo incamerata nelle casse dell'ente, non consente di superare l'empasse creatasi. A farne le spese i cittadini che pagano regolarmente, porremo in essere tutte le azioni necessarie anche coattive per il recupero dei crediti vantati".
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