Eruzione a Stromboli, emergenza finita: piccoli terremoti ma nessun danno, canadair in azione per gli ultimi focolai
La notte è passata. E sono state ore di tranquillità a Stromboli dopo l'inferno di ieri. Pur rientrati nella norma i parametri del vulcano dopo l’eruzione, restano in azione vigili del fuoco e canadair per spegnere gli ultimi focolai provocati dai lapilli emessi dalla bocca del vulcano. Ci sono state dei terremoti di piccola energia, sotto magnitudo 2, probabilmente come effetto dell'assestamento del vulcano, che sono stati avvertiti, ma non hanno creato alcun danno, ma fatto 'sussultare' chi è a Stromboli. L'isola è coperta da detriti, pomice nera. Uno strato alto alcuni centimetri. "Adesso - dice uno degli abitanti, Gianluca Giuffrè - noi siamo già al lavoro per spalare, ma ci vogliono aiuti e braccia forti". I mezzi aerei si sono concentrati sulle aree più impervie dell’isola eoliana. La zona più colpita ieri era stata Ginostra, compresa l’area di Punta dei Corvi dove era stato trovato nel pomeriggio il cadavere del 35enne di Milazzo Massimo Imbesi, probabilmente rimasto intrappolato dalle fiamme e stordito dal fumo. Restano mobilitati le squadre della Protezione civile regionale e dei vigili del fuoco, nonchè i canadair. Poco al largo una nave allestita per eventuale evacuazioni, dotata di viveri e materiale di pronto soccorso. Anche per molti residenti, soprattutto ristoratori e albergatori, l’emergenza è finita, come spiegano in tanti anche per tranquillizzare tutti dopo che ieri molti turisti erano andati via. Sono rimasti molti residenti e pochi turisti: la stragrande maggioranza degli 'ospiti' ha preferito lasciare l'arcipelago con traghetti e aliscafi diretti a Milazzo. In zona c'è anche la motovane Helga della Caronte & Tourist Isole Minori inviata dalla Regione Siciliana su richiesta del sindaco di Lipari come misura precauzionale nel caso in cui dovesse verificarsi la necessità di allontanamento della popolazione presente sull'Isola. Scenario al momento escluso. Ora è il momento di valutare i danni e di piangere la morte di Massimo Imbesi, allievo ufficiale di coperta, 35 anni. Amava il mare e i vulcani, la sua passione era Stromboli. "Ieri mattina - rivela uno degli abitanti di Ginostra, Gianluca Giuffrè - l'ho visto assieme a un amico, un sudamericano molto alto. Stavano andando a fare delle foto del vulcano. Non lo conoscevo bene, ma lo vedevo sempre passare per i sentieri di Ginostra per degli scatti che erano la sua passione".