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A Messina i migranti della Ocean Viking: "Torture e abusi sessuali in Libia"

I migranti della Ocean Viking

Sbarcata questa mattina a Messina la Ocean Viking con 182 migranti, soccorsi nei giorni scorsi davanti alle coste libiche.  A bordo anche donne (una all'ottavo mese di gravidanza) e 14 bambini tra cui una di appena 8 giorni.

Sulla banchina del Molo Norimberga è stata allestita la macchina dell'accoglienza coordinata dalla Prefettura che attende la nave di Sos Mediterranée e Medici senza frontiere. Sul posto, le Forze dell'Ordine, gli uomini della Croce Rossa, dell'Asp di organizzazioni di volontariato e del Comune.

La decisione di indicare Messina come porto sicuro è stata presa dal Viminale dopo che la Commissione europea ha raggiunto un accordo sulla redistribuzione dei migranti in cinque paesi dell'Ue.

All'arrivo i profughi, ospitati nell'hotspot di Bisconte, allestito nella caserma Gasparro, hanno raccontato le torture subite. "I migranti ci hanno raccontato di aver subito violenze e abusi sessuali e di essere stati detenuti mentre erano in Libia". Lo dice Luca Pigozzi medico della Sos Mediterranee a bordo della nave Ocean Viking.

Sono 14 i minori sbarcati oggi. I volontari della Croce Rossa e delle associazioni di volontariato hanno accolto i tre piccoli, un neonato di 10 giorni e fratellini di 1 e 3 anni, e anche altri minori sotto la pioggia battente con dei peluche e dei palloncini al molo Norimberga per far dimenticare loro il lungo viaggio che hanno dovuto affrontare. Sono sbarcate in tutto poi sedici donne. Tutti i 182 migranti sono subsahariani.

Gabriele Lombardo del comitato Croce Rossa italiana di Messina aggiunge: "I
migranti ora stanno bene, ma erano stremati dal viaggio e qualcuno di loro ci ha anche detto di aver temuto il peggio. Il bimbo di otto giorni e la madre sono stati portati al Policlinico così come una donna incinta. I migranti provengono quasi tutti dall'Africa subsahariana, ma sono di diverse nazionalità, abbiamo dato loro del'acqua, da mangiare, dei vestiti e assistenza in generale insieme ai medici dell'Asp di Messina. Qualcuno di loro ci ha raccontato che è stato un viaggio molto lungo e con mare molto mosso, ma sono felici di essere arrivati in Italia".

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