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Novantenne violentata a Messina, i 2 minorenni restano in carcere

Sarà l’incidente probatorio, con l’acquisizione degli elementi utili all’indagine, a far luce sulla rapina, culminata nella feroce violenza sessuale, perpetrata ai danni della novantenne, all’interno della sua abitazione in via Tommaso Cannizzaro. L’ha stabilito Il gip del Tribunale per minorenni, Marcello Saya, che ha accolto la richiesta del pm Annalisa Arena, che coordina l’indagine.

Il gip ha citato la parte offesa. Il diciassettenne e il quattordicenne sono assistiti dagli avvocati Giovanna Randazzo e Carmelo Picciotto. Lo scorso 14 settembre l’anziana donna, dopo aver aperto incautamente la porta della propria casa ad uno dei minori, amico del nipote, sarebbe stata pestata a sangue, minacciata con un coltello e costretta dal diciassettenne a subire un rapporto sessuale.

L’anziana, difesa dall’avvocato Fabrizio Alessi, dovrà ripercorrere la turpe vicenda. I due restano nei centri d’accoglienza della giustizia minorile, il Tribunale del Riesame ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai loro difensori, ed ha anche detto no ad “alleggerire” l’accusa di concorso in violenza sessuale per il diciassettenne.

Un episodio di inaudita e brutale ferocia e violenza - afferma il commissario capo della squadra delle Volanti, Giovanni Puglionisi - quello che abbiamo visto è stato sconvolgente, la povera anziana era a terra dolorante e sotto choc, non riuscendo a muoversi, con i vestiti strappati, il volto tumefatto e sanguinante, ma ha trovato il coraggio e la lucidità per fornire indicazioni utili per rintracciare i suoi carnefici”.

Gli agenti sono arrivati nella casa della zona di via Tommaso Cannizzaro intorno alle 18:45, su segnalazione della figlia della vittima, che aveva fondato timore che la madre potesse essere stata derubata in casa propria. “Hanno picchiato e aggredito la donna - spiega il commissario - perché non voleva rivelare loro dove fosse nascosto il denaro e i preziosi e, prima di fuggire con un bottino di un paio di occhiali e una bici, hanno abusato di lei .Un gesto gratuito, inspiegabile e gravissimo”.

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