Si difende il sindaco di Tortorici, Emanuele Galati Sardo, nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip: «Già revocati nel 2016 i mandati sottoscritti dai titolari delle aziende indagate». Ieri mattina, ha avuto luogo, l'interrogatorio di garanzia del primo cittadino di Tortorici, ristretto ai domiciliari, insieme ad altri 45 indagati, 48 sono in carcere, nell'ambito dell'operazione antimafia «Nebrodi» sulle truffe agricole all'Unione Europea, con le accuse di concorso esterno all'associazione mafiosa dei clan tortoriciani e una serie di truffe aggravate. Sardo per quasi due ore, ha riposto alle domande del gip Salvatore Mastroeni e dei pm Fabrizio Monaco, Francesco Massara e Antonio Carchietti, cercando di chiarire la sua posizione in ordine ai fatti contestati e prodotto la documentazione che confermerebbe la sua versione dei fatti. Il sindaco avrebbe dichiarato «che l'attività contestatagli è solo marginale rispetto al flusso di pratiche, che sono attinenti al risanamento agrario, in quanto esercita la professione di agronomo e di aver revocato i mandati sottoscritti dai titolari delle aziende indagate, che aveva in carico nel suo Centro di assistenza agraria (Caa), già nel 2016». L'articolo completo nell'edizione del Giornale di Sicilia di oggi