Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Furbetti della Family Card a Messina: in 550 hanno chiesto ripetutamente il bonus

Beccati dai controlli incrociati i furbetti della "Family Card". Si tratta del bonus spesa erogato dal Comune di Messina, in questi giorni alle famiglie che si trovano in difficoltà oppure hanno perso il lavoro a causa della emergenza coronavirus.

Un'opportunità appetibile che inevitabilmente ha fatto gola anche anche a chi non aveva reale bisogno oppure ha tentato di approfittarne. Le domande presentate agli uffici comunali sono state 11.416, di queste 3.208 annullate per mancanza dei requisiti o per altro.

Tra di loro scovati anche  550 soggetti che avevano chiesto due volte il bonus all'interno dello stesso nucleo familiare. In questo caso sono stati invitati a ritirare spontaneamente la domanda, al fine di evitare le sanzioni amministrative e disciplinari previste. Liquidate finora dalle casse comunali, 8.208 richieste con l'emissione di altrettante card che stanno consentendo a migliaia di messinesi, rimasti senza reddito, di poter mangiare facendo la spesa nei supermercati convenzionati.

"I furbetti che ci sono stati purtroppo - ha commentato il sindaco di Messina Cateno De Luca - devono sapere che stiamo ispezionando ogni singola domanda. Li stiamo avvisando prima di   assumere i provvedimenti necessari. Chi sa di non essere in regola o di aver fatto errori, provveda all'annullamento prima del nostro intervento".

Tra i furbi  c'è anche qualcuno che ha battuto il record della disonestà, richiedendo il bonus sei volte. "Per carità - ha detto De Luca - ci saranno anche molte persone in buona fede che magari hanno commesso errori nell'invio della domanda in piattaforma. Per questo stiamo valutando ogni singolo caso".

Intanto dalle 8 di oggi e fino alle 20 di domani, riaperti i termini per la presentazione delle nuove richieste nella piattaforma telematica www.familycard.comune.messina.it,  attivata dal Comune che ha voluto concedere altre 48 ore di tempo ai messinesi.

Caricamento commenti

Commenta la notizia