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Messina riparte, i ristoranti riaprono tra crisi e perplessità

E’ tempo di ripartire per barbieri, parrucchieri e acconciatori che anche a Messina sono tornati ad alzare le saracinesche dopo quasi 70 giorni ma con le nuove regole. «Ripartire è stato molto emozionante, siamo felicissimi di rivedere i clienti, non possiamo riabbracciarli perchè non si può ma il sorriso fa tanto, stiamo lavorando in sicurezza con mantelline monouso, ogni sedia viene disinfettata, i clienti sono felici e pure noi finalmente ripartiamo con grande dignità», dice Lillo Valvieri, parrucchiere di via Garibaldi. «Abbiamo sofferto tantissimo - aggiunge - mai nella storia era capitato di chiudere per due mesi, è stato un grande sacrificio per noi, ma quello che conta principalmente è la sicurezza lavoriamo in tranquillità con una persona alla volta per appuntamento come previsto dal protocollo, rispettandolo saremo sicuri al 100%».

«Sta andando bene, stiamo lavorando per appuntamento ma noi abbiamo sempre lavorato così», afferma Francesco Maceli: il suo negozio è in città dal 1960. «Abbiamo dovuto aspettare, c'è stata un pò di confusione ma ci siamo adeguati». Felici anche i clienti: «Sono molto contenta - esulta Licia una signora a cui sta tagliando i capelli - aspettavo ero prenotata, i capelli si sono allungati troppo». «Vediamo come va, per ora non stiamo avendo difficoltà i clienti sono puntuali», sostiene Marco Cilia, parrucchiere del centro cittadino. «Stamattina è stata una bellissima emozione sentire l’acciaio delle forbici in mano ma anche rivedere i ragazzi. Le misure da adottare non ci stanno creando problemi».

Per quanto riguarda i ristoratori, nel centro storico si riparte con qualche perplessità; c'è chi spera nel flusso turistico degli italiani e chi ha deciso all’ultimo momento di riaprire: «Abbiamo deciso ieri in fretta e furia di provare a ripartire, stiamo sanificando e aspetteremo domani o dopodomani per riaprire», dice Claudio D’Agata, uno dei titolari di un ritrovo nella zona che di notte è cuore della movida messinese e di giorno del passaggio dei crocieristi.

«Per ora - aggiunge - è tutto work in progress questo è un locale che sta aperto dalla mattina fino a notte fonda, non sappiamo come si comporterà la gente, decideremo che orari fare in seguito intanto ci siamo portati avanti con la normativa stiamo seguendo alla lettera il decreto del presidente della regione è l’appendice del presidente del consiglio, garantiamo la distanza interpersonale di un metro, nel locale mettiamo i dispositivi medicali, stiamo facendo un corso ai ragazzi che devono mettere sempre guanti e mascherine in plexiglass. In estate mancheranno turisti e crocieristi stranieri, l’incognita è proprio questa, ci auguriamo, visto che dal 3 giugno apriranno anche i confini regionali che ci sarà un turismo italiano ma non ne siamo sicuri, la cosa bella è che si può cominciare a lavorare nei lidi e negli stabilimenti balneari anche noi ci stiamo attrezzando per portare avanti il progetto estivo. Tra qualche settimana saremo aperti anche sulla litoranea».

ùAi ristoratori del centro storico mancheranno molto i crocieristi e sperano negli italiani. «Ci siamo organizzati a nostre spese con dispenser igienizzanti», spiega Francesca Mercuri responsabile di sala di un ristorante pizzeria di via Garibaldi: «Abbiamo fatto una differente disposizione dei tavoli seguendo la normativa, per ogni persona c'è la distanza di un metro abbiamo diminuito i posti prima erano 200 si sono ridotti a 70-80 è un locale molto ampio ma è difficile, siamo preparatissimi a livello igienico, useremo prodotti monouso». La speranza è che tornino i clienti: «Qualche prenotazione è arrivata, piccola ma ci ha incoraggiato. Speriamo che continui così».
Aperte da qualche settimana per l’asporto, sono tornare a far entrare i clienti anche le pasticcerie storiche di Messina. «La riapertura è ancora lenta la gente è restia ad entrare e preferisce portare le cose a casa», per Daria Denaro della pasticceria Irrera, una delle pasticcerie storiche, «speriamo che si facciano coraggio e ricominciano a tornare, mancheranno i turisti, tutte le persone che erano di passaggio, che portavano via le cassate e i cannoli chiaramente verranno a mancare, è una grande perdita». Anche le pasticcerie seguono le nuove regole delle distanze: «Ci siamo organizzati secondo la normativa, mantenendo le distanze con guanti e mascherine, igienizzante e controllo delle persone che entrano». Preoccupazione mista a speranza anche per Nuccio De Marco della pasticceria Ragusa: «Aspettiamo l’evolversi della settimana, risentiamo della mancanza dei crocieristi e anche delle persone di passaggio che entrano in Sicilia o la lasciano. Siamo preoccupati , speriamo che a settembre, Covid permettendo, tutto tornerà alla normalità».

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