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Truffa al Comune di Taormina, avvocato condannato a 4 anni

Il Palazzo di giustizia di Messina

E’ stato condannato a 4 anni l’avvocato Francesco Laface, accusato di intascare i crediti del Comune di Taormina del quale era consulente. L’ha decretato il Tribunale di Messina nei confronti del professionista, difeso dall’avvocato Silvestro, col riconoscimento dell’attenuante prevista dall’articolo 323 del codice penale (dopo essersi attivato per elidere le conseguenze dannose del reato).

L’inchiesta, scattata lo scorso novembre della Guardia di Finanza sull’operato dell’avvocato Francesco Laface, arrestato a novembre scorso con l’accusa di aver trattenuto per sé i soldi dei morosi del comune di Taormina, che lo aveva incaricato del recupero crediti delle utenze idriche.

Nel mirino della Finanza è finito anche l’ex dirigente del Comune di Taormina Giovanni Coco, oggi in pensione, per il quale era scattato il divieto di dimora. L’avviso di garanzia era arrivato anche al funzionario comunale Roberto Mendolia che secondo la Guardia di Finanza, interrogato, non avrebbe detto tutta la verità su una delle operazioni contestate a Coco e Laface.

L’ipotesi di reato per lui è favoreggiamento personale, peculato, corruzione e falso i reati contestati a vario titolo. Le indagini hanno svelato che il professionista, incaricato dall’Amministrazione al recupero dei crediti delle forniture idriche, con la complicità dell’ex dirigente comunale, anziché versare all’ente locale le somme riscosse, le teneva per sé.

Negli anni, stimano i finanzieri, avrebbe così accumulato illecitamente quasi un milione di euro. Per questo a novembre scorso è scattato anche il sequestro dei beni di Laface. Al dirigente comunale in pensione viene contestata l’omessa vigilanza sull’operato del legale e la sua complicità attiva per “mettere le carte a posto”. Complicità data dietro corrispettivo, secondo le Fiamme Gialle.

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