Messina

Lunedì 23 Dicembre 2024

Caronia, il padre di Gioele chiamato a riconoscere i vestiti. Il procuratore: "Conosciamo il tragitto fatto da Viviana e dal bimbo"

Il procuratore Cavallo sul luogo del ritrovamento dei resti del bimbo

I resti rinvenuti a Caronia sono compatibili con Gioele: l’ha confermato il procuratore di Patti Angelo Cavallo dopo che oggi è stata prelevato il Dna del padre per la comparazione col bimbo. "I resti umani trovati ieri a Caronia sono compatibili con Gioele", ha detto con fermezza. Tra domani e sabato l’autopsia che sarà eseguita da Elvira Spagnolo, già incaricata per la 43enne dj e producer. Oggi invece ci sarà il riconoscimento da parte del padre degli oggetti ritrovati sul posto. "Avevo chiesto di farlo già ieri - dice Cavallo - ma il padre ha preferito seguire le spoglie di quello che ritenevamo fosse il figlio e abbiamo rispettato questa esigenza". Il padre dovrà riconoscere lembi di maglietta ed un paio di scarpette blu. Le indagini adesso dovranno far luce sulla morte di Viviana Parisi e del figlio, sulle cause, sulla dinamica. "Oggi il primo passo da fare è valutare i luoghi dove sono stati ritrovati i vari resti che purtroppo erano sparsi", ha aggiunto il procuratore. "Si devono valutare - ha detto ancora il magistrato - i possibili tragitti della signora, del bambino, dei terzi, di animali, oggi c'è questo lavoro iniziale le da fare. La zona dove abbiamo rinvenuti i resti percorrendo 50-60 metri di boscaglia si arriva ad un sentiero che potrebbe essere collegato al traliccio, ma è un'area fitta di vegetazione. Tra i due luoghi in linea d'aria c'è una distanza di circa 300 metri". Secondo il magistrato mamma e figlio sono morti nello stesso posto. "Il tragitto fatto da Viviana Parisi e dal figlio Gioele, il 3 agosto scorso, da casa al momento dell'incidente, sulla A20, riteniamo che sia stato tutto accertato. Abbiamo trovato i biglietti dei caselli autostradali, delle immagini in cui la signora usciva di casa col bambino in perfetta salute, le immagini di Sant'Agata di Militello che ci dicono che il bambino era vivo dentro l'auto con la madre". E ancora: "Riteniamo con buona approssimazione che l'uscita dall'autostrada fosse dovuta alla necessità di fare carburante perché in auto c'era poca benzina. E sono attendibili i testimoni che vedono madre e figlio insieme e vivi dopo l'incidente stradale sulla Palermo-Messina".  

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