Il giudice monocratico del Tribunale di Patti ha condannato in primo grado, il medico Maria Gabriella Dongarrà a 2 anni e 4 mesi, per omicidio colposo nell'ambito del processo nato per la morte di Sharon Manasseri, di due anni, deceduta nel 2014, all’ospedale di Sant’Agata Militello.
La bimba era stata accompagnata al nosocomio dalla madre Giuseppina Gullia e dal padre, Giovanni Manasseri perchè lamentava disturbi allo stomaco e perché vomitava. Ricoverata, è morta poche ore dopo per un’occlusione intestinale. La Procura ritiene che, con esami più accurati, la bimba avrebbe potuto essere salvata, ma il medico non avrebbe eseguito gli esami necessari. I genitori dopo la morte della figlia avevano presentato una denuncia alla polizia. Dopo 6 arriva anni la sentenza di primo grado. La famiglia della bambina era difesa dagli avvocati Salvatore Caputo e Giuseppe Serafino.
Il 17 novembre 2017 il gup del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, rinviò a giudizio il medico Maria Eugenia Dongarrà, all'epoca dei fatti 53enne, con l'accusa di omicidio colposo. Secondo quanto sostenuto dalla Procura, "il camice bianco con degli esami più accurati si sarebbe potuto accorgere del problema della bimba e se si fosse intervenuti tempestivamente, si sarebbe potuta salvare. A chiedere il suo rinvio a giudizio, l'allora sostituto procuratore generale Giuseppe Costa. Il processo iniziò il 2 maggio 2018.
" Voglio giustizia, le istituzioni sembrano aver dimenticato la mia piccola. Voglio che se qualcuno ha sbagliato paghi. A quasi un anno dalla tragedia non so di cosa e morta e perché”. Lo disse durante il processo, Giuseppina Gullia, residente col marito ad Acquedolci.
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