Parlare di "numeri positivi" quando l'argomento è l'epidemia di coronavirus è dura, ma non c'è dubbio che Castel Di Lucio, oggi, puo' tirare un sospiro di sollievo. Magari piccolo, anche perchè la battaglia non è ancora finita. E' arrivato infatti stamattina l'esito dell'ultima tranche dei 300 tamponi alla quale si erano sottoposti intere famiglie dopo i casi di positività rilevati la scorsa settimana, e i casi sono fermi a 16, dopo i 4 rilevati ieri e i 12 di domenica.
Si temeva che il virus potesse dilagare, in un paese così piccolo e dove le famiglie e gli abitanti sono così connessi e vicini l'uno con l'altro. La preoccupazione ora è quella di continuare su questa strada e ovviamente per le tre persone in ospedale, tutte al Policlinico di Messina. Il peggio però sembra essere passato.
Il sindaco Pippo Nobile nei giorni scorsi aveva pregato i cittadini di rispettare le regole e non uscire di casa se non necessario, e si è fatto carico di una situazione drammatica nella quale il piccolo centro nebroideo è finito da un giorno all'altro: "Possiamo tirare un sospiro di sollievo, ma è stata dura, davvero - dice Nobile -. Adesso l'Usca ci deve dire se fare il secondo ciclo di tamponi, ma crediamo di si, magari estenderlo ad altri. Fare per noi i tamponi a 300 persone su 1200 vuol dire aver toccato praticamente tutti i nuclei familiari, e questo ci rassicura. Nei prossimi giorni comunque il numero dei test potrebbe anche arrivare a 600. Il Comune, di tasca sua, ha fatto i test rapidi ai dipendenti, ha sanificato i locali.
Io ho fatto delle ordinanze di chiusura, quello che potevo fare, ma ho solo consigliato ai miei concittadini di stare a casa e di evitare contatti il più possibile, non ho mai detto altro. Dopotutto, fare la zona rossa non era in mio potere, ma ora questo pericolo sembra scongiurato. Abbiamo avuto un focolaio, ma sembra sotto controllo. Mi è spiaciuta poi la fuga di notizie: è capitato che si sapessero i risultati dei tamponi prima dai giornali che non dalle comunicazioni ufficiali alle persone interessate, e questo è inaccettabile". Il primo cittadino di Castel di Lucio pone anche l'accento sui controlli: "Quattro persone per fare i tamponi e per processare il tutto sono veramente troppo poche. Nel territorio siamo per ora noi in difficoltà, ma se anche altre realtà si trovassero nella nostra stessa situazione, ci sarebbero problemi seri. Per questo chiediamo altro personale e fondi".
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