Non è un lunedì come tutti gli altri per Messina, diventata zona rossa. Qualcosa è cambiato, e lo si avverte immediatamente girando lungo le strade principali dove, nelle ore di punta, l’intensità del traffico è notevolmente diminuita rispetto ai giorni precedenti. Per le strade ci sono poche persone, chi esce lo fa per recarsi al lavoro oppure per andare fare la spesa. Le uniche file si trovano soltanto di fronte agli uffici postali, alle banche e alle farmacie. Per il resto le strade cittadine si stanno lentamente svuotando. In giro, oltre a polizia, carabinieri e vigili urbani con posti di blocco, c'è anche l’esercito con pattuglie di militari a piedi nei pressi del centro storico. I controlli avvengono anche con l’uso dei droni. Presìdi di forze dell’ordine anche ai porti e alle stazioni. Quasi deserto il centro storico e la piazza del Duomo. Pochissime persone anche in centro e alle fermate degli autobus. La città dello Stretto vede il ripetersi di una situazione che si era già vissuta nel precedente lockdown di marzo e che aveva inciso profondamente sulle attività commerciali cittadine. Ingressi sbarrati anche per ville e parchi. Nelle strade dello shopping, lungo il viale San Martino e Piazza Cairoli, le serrande dei negozi sono tutte chiuse. Nelle vetrine ci sono ancora i cartelli con le offerte per i saldi che erano appena cominciati. Un’atmosfera desolante resa ancora più triste dal fatto che i negozi chiusi si aggiungono a quelli che già prima della pandemia avevano abbassato la serranda a causa della crisi economica e che però non avevano più aperto.