Un nuovo sistema di monitoraggio sottomarino per il controllo del fenomeno delle "bolle" nel mare sui fondali di Panarea. Al largo dell’isola delle Eolie l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha posizionato una meda a palo, una struttura emergente dal mare che contiene strumenti in grado di comunicare i dati analitici prelevati dall’ambiente marino e sottomarino ad una stazione di terra. In particolare, la meda è stata installata all’interno del sistema idrotermale sottomarino al largo di Panarea, area che negli ultimi anni è stata interessata da vistosi fenomeni di risalita in superficie di bolle di gas che emergono dai fondali, agitando la superficie del mare. «I dati acquisiti dalla nostra strumentazione - spiega Francesco Italiano, direttore della Sezione di Palermo dell’Ingv e coordinatore del progetto per l’istituto - vengono raccolti tramite le infrastrutture informatiche della Sala di Monitoraggio multidisciplinare della Sezione di Palermo dell’Ingv e condivisi per permettere alla comunità scientifica nazionale e internazionale di accedere a una vasta gamma di informazioni sull'ambiente sottomarino». La meda è stata ancorata a una profondità di 23 metri e cablata a un osservatorio fisso sul fondo del mare per l’acquisizione in continuo di lunghe serie di dati chimici e fisici dell’ambiente marino e dei fluidi idrotermali.