Incidente sulla Messina-Catania, intera famiglia coinvolta: morti padre e figlio di 14 anni, 4 feriti
Un ragazzo di 14 anni e un uomo di 48 anni morti, padre e figlio, in un incidente stradale che si è verificato sull'autostrada A18 Messina-Catania, tra Fiumefreddo e Giardini, in direzione di Messina. Ignota la dinamica dello scontro tra due auto. Sulla vettura viaggiava un intero nucleo familiare. Altri 4, fra cui la moglie e gli altri tre figli sono rimasti feriti. Sono due quindi (e non una come riferito in precedenza), le persone decedute nello scontro tra due autovetture avvenuto la notte scorsa lungo l'autostrada. Il padre è stato trasportato nel pronto soccorso dell'ospedale Cannizzaro di Catania ed è morto poco dopo l'arrivo al Trauma Center. La salma si trova nella camera mortuaria dell'ospedale. In diversi ospedali si trovano altri tre figli dell’uomo: una bambina di tre anni, che è ricoverata a Taormina, un'altra bambina, e un figlio di 8 anni, al Policlinico di Catania. E’ rimasta ferita anche la madre dei quattro ragazzini. Nessuno, secondo quanto si è appreso, sarebbe in pericolo di vita. Illesi tutti gli occupanti del secondo veicolo coinvolto nell’incidente. Sull'accaduto indaga la polizia stradale di Giardini Naxos. feriti, quattro, tra cui alcuni minorenni, sono stati trasportati negli ospedali di Taormina, al Garibaldi Nesima di Catania e al San Marco. Sul posto sono intervenute 4 ambulanze, l’elicottero del 118, l’Anas e la Polizia stradale. Le squadre dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Riposto e Acireale, del Comando provinciale di Catania. L’autostrada è stata chiusa per ore nel tratto interessato. Si tratta del secondo incidente mortale nel Messinese in poche ore. Nel primo pomeriggio di ieri, infatti, sull'autostrada Palermo-Messina, una vettura, che stava trasportando un'imbarcazione, è volata giù da un viadotto poco dopo lo svincolo per Milazzo, all'altezza di Pace del mela, mentre stava viaggiando verso lo Stretto. L'impatto è stato terribile e una delle due persone a bordo è deceduta sul colpo, l'altra è stata estratta viva dalle lamiere e affidata alle cure del personale medico del 118 dove gli è stato riscontrato un trauma cranico. In poco meno di una settimana la Sicilia piange sette vittime della strada. Un tragico bilancio iniziato nel weekend, quando tra sabato e domenica scorsi si sono registrati cinque drammatici incidenti stradali con altrettanti morti. Domenica sera, a Palermo, un ragazzo di 22 anni è morto dopo essere rimasto coinvolto in un incidente avvenuto poco prima delle 22 in via Cruillas. La vittima, Leopoldo Lucchese, gommista, avrebbe perso il controllo del suo scooter per poi schiantarsi sull'asfalto. Nonostante l'intervento dei sanitari del 118, che lo hanno portato a Villa Sofia, il cuore del ragazzo ha smesso di battere prima ancora di arrivare al pronto soccorso. Sempre nel Palermitano, a Cefalù, sabato pomeriggio, un 74enne, Angelo Ruffino, ha perso il controllo della moto sulla strada statale 113 ed è finito sotto un'auto. Rimasto incastrato nel veicolo, una volta estratto, inutili gli sforzi per rianimarlo, per l'anziano non c'è stato nulla da fare. Altra vittima, sabato sera. Nino Pellegrino, 36enne di Campobello di Mazara, era in sella alla sua Honda Cbr 1000 in via Roma quando, nel tentativo di evitate una motoape 50 che stava uscendo da un parcheggio per immettersi sulla corsia di circolazione, sarebbe finito sul marciapiede. Un impatto molto violento che non gli ha lasciato scampo. Quasi nello stesso lasso di tempo, si stava consumando un'altra tragedia: intorno alle 21.30, sulla A19, un uomo di 38 anni di Castel di Iudica, Daniele Marraffino, alla guida di una Golf Volkswagen, è andato a sbattere violentemente contro il guard-rail. L'incidente è avvenuto nei pressi dello svincolo di Gerbini, in territorio di Paternò. Infine, un altro giovane di 29 anni è morto sabato scorso a Gela, Mirko Di Dio, mentre tornava da Catania con la sua Mercedes. Il giovane sulla statale 417, al chilometro 7, avrebbe perso il controllo dell'auto schiantandosi contro un camion. Al momento dell’intervento dei medici, Di Dio era già morto.