Coinvolgono tre finanzieri ora indagati per truffa aggravata e falso, i casi di assenteismo dal lavoro scoperti negli uffici della Procura del tribunale di Patti. I tre sottufficiali - un luogotenente, un maresciallo e un brigadiere capo della guardia di finanza di Patti assegnati alla sezione di polizia giudiziaria della Procura - figuravano solo virtualmente nel luogo di lavoro ma in realtà erano ben lontani dalle scrivanie del Palazzo di giustizia di via Molino Croce, perché impegnati a fare altro. Tre mesi di indagini svolte da maggio a luglio 2021, sono stati sufficienti per svelare il bluff che sarebbe stato escogitato dai tre uomini in divisa, che avvalendosi della collaborazione di un complice che firmava il registro elettronico per loro, anziché recarsi a lavoro ne approfittavano per fare altro. Le intercettazioni ambientali e le immagini registrate dalle telecamere piazzate dai colleghi inchioderebbero i finanzieri mentre durante l’orario di servizio erano nelle case al mare, in spiaggia, a fare la spesa o addirittura anche le faccende domestiche come il bucato o a giocare a calcetto. A far scattare l’attività investigativa sono state le frequenti assenze, notate dai colleghi degli indagati, insospettiti da alcune coincidenze. L’assenza dal servizio, infatti, avveniva solitamente il sabato e nei fine settimana, in modo da consentire ai tre finanzieri di raggiungere in anticipo la casa al mare, magari passando prima al mercato per fare la spesa e altre faccende personali. Il dossier consegnato agli inquirenti ha permesso al procuratore di Patti, Angelo Cavallo, di acquisire tutti gli elementi utili a concludere l’indagine con l’invio di tre avvisi di garanzia per i reati di truffa e falso. Le firme presenti nel registro elettronico infatti erano fittizie, come dimostrato dalle indagini, che avrebbero immortalato i finanzieri da tutt’altra parte. «L’indagine - precisa il comandante Davide Aquino della tenenza di Patti - condotta l’estate scorsa insieme ai colleghi di Milazzo è gestita direttamente dall’autorità giudiziaria che ha emesso i provvedimenti di garanzia». Tre mesi di pedinamenti, osservazioni, verifiche e riscontri sono stati sufficienti per scoprire il sistema adottato dai tre uomini delle fiamme gialle, che attraverso un quarto complice avevano escogitato il modo di garantirsi sempre la settimana corta anche quando erano di turno il sabato e la domenica. Nei confronti dei tre indagati che potrebbero essere rinviati a giudizio, è scattato immediatamente l’allontanamento dalla procura e il trasferimento in altri uffici. Si tratta di una prima misura temporanea in attesa dei successivi risvolti giudiziari.