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Concorso a Leni con quiz a risposta multipla anziché aperti come annunciato: il Tar lo annulla

Il Municipio di Leni

Il Tar Catania ha accolto il ricorso proposto dall’avvocato Santi Delia, fondatore di Bonetti & Delia studio legale, e annullato il concorso bandito dal Comune di Leni (isola di Salina) che si era proposto di reclutare funzionari. «Nonostante il bando avesse disposto che la prima prova scritta doveva consistere nella redazione di un elaborato o somministrazione di domande aperte sulle materie d’esame - si legge nella nota dello studio legale - la Commissione decideva di somministrare ai candidati un quiz a risposta chiusa/multipla. Dunque, solo in sede d’esame i candidati scoprivano che la prova che si trovavano a svolgere era ben diversa rispetto a quella per la quale si erano preparati».

La Commissione, continua lo studio, «si difendeva in giudizio rilevando il potere discrezionale di decidere quale prova somministrare, non essendovi alcuna preclusione circa le scelte imposte dal bando che, all’evidenza del Comune isolano, non apparivano limitanti».

Il Tar ha dato ragione al legale messinese e ha annullato l’intero concorso, ritenendo che non vi possa essere analogia tra la redazione di un elaborato e i quiz a risposta chiusa. «Il giudice amministrativo etneo - spiegano gli avvocati - motivando la propria decisione sottolinea le differenze tra la redazione di un tema (“redazione di un elaborato”) e la “somministrazione di domande aperte” rispetto al caso dei quiz a risposta multipla evidenziando come nella redazione di un elaborato scritto o nelle domande cosiddette aperte si accerta non solo e non tanto la conoscenza nozionistica da parte dei concorrenti dei particolari argomenti oggetto delle prove, ma anche e soprattutto la loro capacità argomentativa e di elaborazione personale, secondo criteri di logicità e di esame critico delle questioni. Diversamente, i quiz a risposta multipla, invece, mirano principalmente ad accertare la capacità dei candidati a dare una risposta “esatta” a quesiti riguardanti nozioni “oggettive”, potendo quindi accertare esclusivamente le conoscenze nozionistiche del candidato».

Il Tar conclude ponendo ulteriore attenzione sulla netta diversità tra le due categorie di prova anche in ordine alla preparazione che esse richiedono ai candidati, «in quanto nel primo caso - continua la nota - dovranno essere esercitate principalmente le capacità critico-argomentative, nel secondo caso dovrà essere assimilata e consolidata la conoscenza più ampia possibile delle nozioni contenute nelle materie di concorso».

Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Santi Delia, che ha commentato come «anche in questo caso, come troppo spesso accade, l’onere costituzionale della concorsualità viene solo formalmente rispettato preferendo velocizzare le procedure attingendo al sistema dei quiz a risposta multipla con a scapito di una effettiva selezione meritocratica».

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