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Le Comunali del 2020 a Barcellona, così i mafiosi sostenevano i candidati

Il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto

In occasione delle elezioni amministrative che si sono svolte a Barcellona Pozzo di Gotto il 4 e il 5 ottobre 2020 un boss avrebbe appoggiato politici locali in cambio della promessa di assunzione del figlio. È quanto emerge dall’inchiesta che ha disarticolato il clan mafioso di Barcellona Pozzo di Gotto. Tra le accuse c'è anche lo scambio elettorale politico mafioso.

Il capomafia Mariano Foti avrebbe sostenuto il candidato della lista «Diventerà Bellissima» Carmelo Caliri, in cambio della sistemazione lavorativa del figlio Salvatore, poi ottenuta attraverso un terzo soggetto, Mariano Calderone. La lista sarebbe stata appoggiata anche da altri due mafiosi: Cannello Foti e Rosario De Pasquale.

I due parlavano della candidata Domenica Milone (che ebbe 141 voti). «Per curiosità, così, come siete combinato a voti voi? Ve ne rompono c... ora?», diceva De Pasquale. «Compare ho una figlioccia, parlando qui tra me e voi», rispondeva Foti. «A posto, lo so! La figlia di Angelino», la risposta del primo.

Dalle intercettazioni emerge il supporto dato sempre da De Pasquale a Giampiero La Rosa, candidato nella lista «Diventerà Bellissima» ed eletto consigliere comunale con 347 voti di preferenza. Contattato dal padre del candidato, che gli domandava se era troppo tardi per chiedere voti per il figlio, De Pasquale rispondeva «no, non è tardi, tu già nel mio cuore eri, non c’è bisogno che me ne cerchi. Ma io ti dico dov’è che voto a te, perché io ti rispetto...(..) ah! non c'è problema, puoi venire l’ultimo giorno da me, puoi stare sicuro».

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