Al termine delle indagini condotte dai militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo con il coordinamento della Procura di Patti, è stata sequestrata a Sant’Agata Militello (Messina) una cava di calcare e il relativo impianto di frantumazione per illecita gestione dei rifiuti e lo scarico di acque reflue industriali in mancanza di autorizzazione. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Patti, riguarda un’area di 170.000 mq, all’interno della quale, secondo le ipotesi dell’accusa, le acque reflue industriali provenienti dall’attività finivano direttamente nel torrente Rosmarino attraverso due condotte interrate senza alcuna autorizzazione. Nell’area di cava avveniva, secondo i magistrati, inoltre l’illecito recupero dei rifiuti derivanti dalle operazioni di lavaggio del materiale inerte ed il deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi. L’indagine, avviata circa 6 mesi fa, è scaturita a seguito di un post apparso sui social network in cui emergeva una colorazione insolita delle acque del torrente Rosmarino che aveva attirato l’attenzione del personale della Guardia Costiera, facendo scattare i primi controlli. Dalle analisi analitiche effettuati sui campionamenti dei reflui prodotti dall’attività era emerso inoltre che scarichi con quelle caratteristiche, soprattutto se persistenti, avrebbero potuto avere un impatto sul corpo idrico deteriorando l’habitat ed incidendo sulla fauna e flora presenti nel sito, in quanto presentavano valori 570 volte superiori ai limiti di legge.