Cade, battendo la testa, dopo una colluttazione e venti giorni dopo muore in ospedale. È stato questo il destino di Tindaro Faranda, 54 anni di Sinagra, spirato all'ospedale Papardo di Messina, dove era ricoverato dal 15 maggio scorso.
Sulla vicenda la Procura di Patti ha aperto un'inchiesta, con la collaborazione dei carabinieri, per accertare se ci siano responsabilità.
Secondo quanto è stato accertato fino a questo momento dagli investigatori, la sera del 14 maggio, Faranda sarebbe stato coinvolto in una lite in paese, avvenuta dopo la conclusione dei festeggiamenti in onore di San Leone, il santo patrono, la cui processione era stata posticipata di alcuni giorni per via del maltempo. Una discussione, avvenuta nelle vicinanze di un bar del centro di Sinagra, alla fine della quale l'uomo sarebbe stato spinto, battendo la testa sul marciapiede.
Da lì il ricovero, il giorno successivo, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Papardo dove Tindaro Faranda non ha più ripreso conoscenza, fino alla morte.
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